“Processo inevitabile per il Battaglione Azov”. L'azienda dell'Azovstal annuncia: richieste di risarcimento miliardarie
Il leader dei separatisti filorussi di Donetsk, Denis Pushilin, ha gettato benzina sul fuoco sulla trattativa tra Russia ed Ucraina per i prigionieri del Battaglione Azov, ora nelle mani di Mosca. “Un processo davanti a un tribunale russo per i combattenti ucraini di Azovstal prigionieri è inevitabile, perché si tratta di una richiesta dei cittadini e della società” ha detto il leader della repubblica del Donbass. Nel frattempo Serhiy Volynskyi, comandante dei marines che difendevano Mariupol, ha lasciato Azovstal. Il video è stato mostrato dai media russi. Nel video, ‘Volyna’ afferma che non ci sono più marines nell’acciaieria.
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A parlare della situazione di uno dei luoghi simbolo del conflitto è Yuriy Ryzhenkov, amministratore delegato del gruppo Metinvest che controlla l’acciaieria Azovstal: “Stiamo documentando le perdite e i danni, un team legale speciale ci lavora senza sosta. Ma sì, possiamo usare un tribunale internazionale per chiedere alla Federazione russa i danni dalle perdite e sarà una richiesta di danni piuttosto pesante anche di decine di miliardi di dollari. Più a lungo continua l’occupazione, più - spiega il dirigente al Corriere della Sera - alto sarà il conto. Non lavoreremo mai sotto l’occupazione russa. Le nostre proprietà e le controllate restano a Mariupol e sono a rischio di distruzione o presa di controllo da parte dei russi. Ma se davvero gli occupanti sequestrano illegalmente i nostri beni, ci difenderemo con tutti i mezzi legali. Chiediamo agli europei e agli altri clienti di non comprare prodotti degli impianti di Mariupol finché noi, i soli proprietari, non ne avremo ripreso il controllo”.