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Cina, l'accordo Putin e Xi Jinping rischia di saltare: il sospetto della Russia su petrolio e aziende hi-tech

Giada Oricchio
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La Russia presa alla sprovvista dall’atteggiamento della Cina? Secondo alcuni esperti di geopolitica il presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, avrebbe confermato a parole l’accordo di amicizia “illimitata” con l’Orso sovietico, ma dati di fatto alla mano non lo starebbe applicando. Due esempi? Non ha aumentato l’acquisto di petrolio (ma di armi sì, nda) e diverse aziende hi-tech cinesi stanno lasciando la Russia sull’orlo di una pesantissima crisi economica.

In merito alla posizione ambigua della Cina, Lucio Caracciolo, direttore della rivista Limes, ha osservato: “La Russia appariva un partner essenziale per la sicurezza della Cina, ma gli incredibili errori commessi in Ucraina hanno messo in crisi questi presupposti”.

Secondo il sito Dagospia, Vladimir Putin ha sottovalutato che “il consumismo ed edonismo occidentale è ormai entrato sotto la pelle dei suoi soldati e non hanno voglia di perdere i piaceri della vita in una guerra che non capiscono: stavano così bene con McDonald e Instagram, Gucci e Coca Cola. E gli ammutinamenti si moltiplicano”.

Il leader del Cremlino pare sempre più isolato: sul campo l’invasione sta andando a sbattere contro la resistenza ben armata (da americani e britannici) dei soldati ucraini e dal punto di vista comunicativo i continui e pretestuosi ribaltamenti della realtà con minacce di una guerra nucleare hanno ottenuto l’effetto contrario: non un arretramento della Nato bensì un suo allargamento a Finlandia e Svezia spaventate dall’instabilità e dall’aggressività di Mosca.

 

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