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Infuria l'assalto della Russia contro il Battaglione Azov ad Azovstal. Ma gli ucraini non si arrenderanno

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Nel Giorno della Vittoria, che ha visto il presidente russo, Vladimir Putin, rivendicare la necessità dell’intervento in Ucraina, le forze di Mosca hanno continuato la loro offensiva nell’Est e nel Sud del Paese. Mariupol, la città portuale sul Mare d’Azov stremata da settimane di assedio e devastata dai bombardamenti, continua però a non essere sotto il controllo totale dei russi. I soldati ucraini che ancora resistono nelle acciaierie Azovstal hanno escluso ogni possibilità di resa. «Arrenderci non è un’opzione perché la Russia non si preoccupa delle nostre vite. Non si preoccupa di lasciarci in vita», ha affermato Ilya Samoilenko, un ufficiale dei servizi segreti. I civili che erano presenti nell’enorme stabilimento sarebbero stati del tutto evacuati. 

 

Lo stato maggiore ucraino ha riferito di «operazioni d’assalto russe» contro la fabbrica, con «il supporto dell’artiglieria e il fuoco dei carri armati». Nel Lugansk, una delle due regioni del Donbass parzialmente in mano ai separatisti, «si stavano svolgendo battaglie molto intense intorno a Rubizhne e Bilogorivka», ha affermato il governatore Sergiy Gaidai. «A Bilogorivka infuriano feroci battaglie. Lì sono attivi aviazione, artiglieria e mortai», ha aggiunto Gaidai. In questa località, secondo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sessanta civili sono morti nel bombardamento di una scuola dove si erano rifugiati. 

 

 

Episodi simili, secondo l’intelligence militare britannica, mostrerebbero che le scorte russe di munizioni di precisione «sono probabilmente diminuite, costringendo all’uso di armi più vecchie, meno affidabili, meno precise e più facilmente intercettabili». Il conflitto, affermano gli 007 di Londra, «ha rivelato le difficoltà della Russia nel condurre attacchi di precisione su larga scala». «La Russia ha sottoposto le città ucraine a bombardamenti intensi e indiscriminati con poca o nessuna considerazione per le vittime civili», aggiunge l’ultimo bollettino dell’intelligence militare britannica. L’Ovest continua intanto a essere bersaglio di attacchi missilistici, il cui principale obiettivo è ostacolare la consegna di armi occidentali alle forze di Kiev, colpendo i depositi che le conterrebbero e il sistema dei trasporti. Un nuovo attacco su Odessa ha costretto oggi il presidente del Consiglio europeo, recatosi a sorpresa nella città sul Mar Nero, a interrompere l’incontro con il primo ministro ucraino, Denys Chmygal, e cercare riparo in un rifugio.

 

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