Omnibus, il politologo Marco Revelli è sconsolato: “Sia Russia sia Ucraina hanno già perso, tunnel senza uscita”
Qual è il punto di vittoria o di sconfitta per Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky? La domanda è rivolta nel corso della puntata del 6 maggio di Omnibus, talk show del mattino di La7 condotto da Alessandra Sardoni, a Marco Revelli, politologo, che contesta la narrazione per arrivare alla pace: “Non è una partita di calcio, con la vittoria che si misura sui gol subiti o fatti. È una guerra dove sul terreno restano corpi, persone e vita, questa guerra l’hanno già persa tutti, tutti e due i contendenti. In primo luogo l’ha persa la Russia di Putin, che ha commesso un atto inqualificabile, con un effetto boomerang immediato e destinato a durare nel tempo, chi decide una guerra di aggressione e non riesce a concluderla nei brevi tempi che si era proposto subisce un contraccolpo gravissimo, ma l’ha persa anche l’Ucraina, per le distruzioni che ha subito, per il numero di vittime che ha subito, per gli orrori che la guerra ha comportato. È difficile parlare di vittoria su questo panorama di rovine”.
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“La tragedia di questa guerra - va avanti il professore nel suo discorso - è che i due contendenti si sono infilati in un tunnel senza via di uscita in quale nessuno può cedere un millimetro senza essere dichiarato perdente. Non può farlo Putin rispetto alla Crimea e alle repubbliche del Donbass, ma non può farlo neanche Zelensky, che non può cedere nessun pezzo del proprio territorio e della propria sovranità, altrimenti la parte più ultranazionalista del suo schieramento gli girerebbe contro le sue stesse armi che abbiamo inviato. C’è uno stallo e ogni giorno si accumulano nuove rovine e nuove vittime. Non possiamo far finta - si scalda Revelli - che le vittime siano soltanto sugli schermi dei nostri televisori e che ci sia la nostra deplorazione e pietà. Le vittime sono il prodotto di una guerra che continua e invece dovrebbe essere arrestata subito”.
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Revelli propone una soluzione: “Putin e Zelensky non cederanno, è necessario un intervento super partes, di un’autorità superiore, il Papa ci ha provato ad esempio, ha conquistato un’autorevolezza morale, con entrambe le parti colpite dai suoi anatemi, da una parte Putin e il patriarca Kirill capo della Chiesa Ortodossa e anche la Nato. Il Papa ha un’autorità morale di figura super partes e fa una moral suasion. Anche la Cina potrebbe fare qualcosa, ha dichiarato solidarietà alla Russia, ma ha molto da perdere e non le piace di sicuro”.