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Dove possono arrivare i missili nucleari testati a Kaliningrad. Lancio simulato, la Russia mostra i muscoli

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Kaliningrad è una exclave russa al di là della cintura dei Paesi baltici, incastonata tra Polonia e Lituania. Proprio dalla città che è territorio russo l'esercito ha simulato il lancio di missili nucleari, come ha reso noto lo stesso  ministero della Difesa russo guidato da Serghej Shoigu, specificando che le unità di combattimento impiegate hanno anche effettuato "operazioni in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica". La Russia ha messo in allerta le proprie forze nucleari poco dopo l’invasione dell’Ucraina lo scorso 24 febbraio e seppur negando formalmente di voler essere la prima a usare l'arma atomica non lo ha escluso se in ballo ci fosse la stessa esistenza della Federazione. 

 

La simulazione di Kaliningrad equivale a un lancio "elettronico",  attacchi simulati con missili balistici mobili Iskander che possono essere armati con testate nucleari. A quanto risulta l'esercitazione ha coinvolto più di 100 militari e sono stati simulati attacchi singoli e multipli contro obiettivi come aeroporti e posti di comando nemici. Gli Iskander sono missili tattici ipersonici a corto raggio e possono coprite una distanza massima di circa 400 chilometri e pertanto un loro eventuale utilizzo potrebbe essere limitato all'Ucraina o alle sue immediate vicinanze. Diverso il discorso se un ipotetico utilizzo dei missili ipersonici avvenisse proprio da Kaliningrad, il cui territorio è di fatto già in Europa. 

 

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