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La Polonia non paga il gas in rubli e la Russia chiude i rubinetti. Da domani stop anche in Bulgaria

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Da stamane all’alba la Polonia non starebbe più ricevendo il gas naturale russo dall’Est attraverso il gasdotto Yamal-Europa. Secondo i dati degli operatori europei di trasporto del gas, intorno alle 04:00 ora di Mosca il flusso di gas alla stazione di misurazione di Kondratki era a zero. In realtà c’era già stata un’interruzione: nella notte del 24 aprile, il flusso si era interrotto ma poi era ripreso. Secondo il portale polacco Onet, che cita dati non ufficiali raccolti in ambienti governativi e della compagnia energetica PGNiG, la ragione è che la Russia ha sospeso le forniture, perché venerdì scorso è scaduto il termine per pagare l’energia con i rubli.

"Gazprom non conferma che la fornitura di gas russo alla Polonia è già stata interrotta". A riferirlo ai giornalisti, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, è il rappresentante ufficiale di Gazprom Sergey Kupriyanov. Allo stesso tempo, il colosso del gas russo ha sottolineato che "oggi la Polonia è obbligata a pagare le forniture di gas in conformità con la nuova procedura di pagamento", ovvero in rubli. Ufficialmente la notifica dell'interruzione del flusso di gas dovrebbe arrivare entro un giorno, osserva Onet. Il portale polacco ha specificato anche che un'unità di crisi si è riunita presso il Ministero del clima e dell'ambiente. Dopo questa notizia, i prezzi del gas in Europa sono balzati del 6% in pochi minuti a 1.095 dollari per mille metri cubi.

 

 

Gazprom interromperà le forniture di gas anche alla Bulgaria a partire da domani, riferisce Agence France Presse citando il ministero dell'Energia bulgaro. In precedenza, le autorità del Paese hanno dichiarato di non avere intenzione di pagare il carburante in rubli.

«La Russia inizia il ricatto del gas dell’Europa a causa della riluttanza dei Paesi a pagare il gas in rubli». Lo dichiara Andriy Yermak, capo dell’ufficio della presidenza ucraina, commentando su Telegram il blocco della forniture di gas russo alla Polonia da domani mattina. «Stiamo assistendo a un aumento russo delle tariffe e a un allontanamento da qualsiasi regola e obbligo. L’Unione europea ha ripetutamente affermato che non pagherà il gas in rubli, perché i contratti firmati non riguardano pagamenti in valuta ’di legnò», scrive Yermak, osservando che «la Russia sta cercando di dividere l’unità dei nostri alleati» e «dimostra anche che le risorse energetiche sono un’arma per loro».

 

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