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Coffee Break, “conflitto tra superpotenze”. Lo sfogo del politologo Revelli contro l'Unione Europea: “Non vuole la pace”

Luca De Lellis
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Mariupol è sotto il controllo russo. Lo ha annunciato oggi il ministro della Difesa Sergei Shoigu, cui hanno fatto seguito le dichiarazioni di Vladimir Putin che ha definito l’operazione militare come un “successo”. Tuttavia, l’acciaieria di Azovstal è ancora difesa da duemila combattenti ucraini che non hanno alcuna intenzione di cedere, nonostante le avvisaglie del leader del Cremlino che ha dichiarato “chi si arrende avrà la vita salva”. L’assalto è stato momentaneamente annullato da Putin, ma lo stabilimento rimane isolato e sotto assedio.

 

 

Nel corso della trasmissione Coffee Break, andata in onda nella mattinata di giovedì 21 aprile su La7, il conduttore Andrea Pancani (al timone da casa) ha interpellato il politologo Marco Revelli sulla notizia del giorno: “Ì una buona cosa che non sia ancora stato lanciato l’assalto finale al bunker dell’acciaieria, perché evidentemente Putin vuole prenderli vivi. Non perché sia umanitario – ha precisato –, ma perché gli servono più così. Resta positivo che si siano risparmiate vite umane”. In un secondo momento ha espresso il suo parere sulle scelte di politica estera della Cina, muovendo al contempo una critica pesante nei confronti del comportamento dell’Unione Europea: “A me sembra molto ragionevole l’atteggiamento della Cina di stare a guardare e lavorare affinché la guerra finisca il prima possibile. Credo che questo dovrebbe essere anche l’interesse dell’Europa. Invece dobbiamo registrare un qualcosa di diverso”.

 

 

Revelli non risparmia una bordata nei confronti del Presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel: “Io credo che non aiuti la pace. Non so cosa voglia dire in questa situazione promettere agli ucraini la vittoria. Quanto ancora deve durare questa guerra per arrivare realisticamente a una risoluzione in favore di Volodymyr Zelensky? E quante armi ancora devono arrivare dall’Occidente e dall’America? Le notizie che arrivano da Washington sono preoccupanti”. A chiusura del suo intervento spiega il motivo della sua apprensione: “Sta diventando un conflitto tra due superpotenze: Russia e Stati Uniti, per interposta persona. È una guerra che costa tanto agli ucraini, tanto agli europei, e molto meno a Joe Biden. Ma noto che la leadership europea si accoda supinamente, io credo anche contro gli interessi dell’Europa”.

 

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