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Ucraina, l'ambasciatore teme il piano Nato di Finlandia e Svezia: "Può scatenare Putin in Europa"

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Continua lo scontro tra la Russia e l'Ucraina mentre le possibilità di una ripresa dei colloqui di pace sembrano allontanarsi. E a preoccupare adesso la Russia è anche la volontà di Svezia e Finlandia di entrare nella Nato. La loro adesione "all'Alleanza atlantica peggiorerebbe gravemente la situazione in ambito militare e porterebbe a conseguenze indesiderabili che devono essere evitate", aveva avvertito il vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko, sottolineando che in risposta, Mosca sarebbe costretta a "prendere le misure necessarie per garantire la propria sicurezza".

Riguardo al possibile ingresso di Stoccolma nell'Alleanza atlantica l'ambasciatore di Svezia a Roma, Jan Björklund, ex leader del Partito popolare liberale e già ministro dell'Istruzione, è convinto che "la Russia reagirebbe in maniera molto negativa se la Svezia dovesse aderire alla Nato ma la decisione sull'adesione spetta a Stoccolma, e ad Helsinki, non decide Mosca". 

Sull'eventualità che il presidente russo Vladimir Putin possa ostacolare il processo di adesione, l'ambasciatore ha affermato che è "un'ipotesi che dobbiamo prendere in considerazione", e "dobbiamo essere preparati a una reazione della Russia", ma questo "non influenzerà la nostra decisione". In questo momento, un gruppo di lavoro con rappresentanti di tutti i partiti politici in Parlamento sta esaminando la questione dell'adesione e presenterà i risultati dello studio a maggio, al governo e al parlamento, ha spiegato l'ambasciatore, sottolineando che "la discussione è nata a causa della guerra in Ucraina".

"La Svezia è un Paese non-allineato dalla Seconda guerra mondiale, ed è neutrale anche da più tempo, non avendo partecipato ai due conflitti mondiali. La situazione però è cambiata drammaticamente dal 24 febbraio, quando la Russia ha invaso l'Ucraina, e questo è il motivo per cui la possibile adesione alla Nato è in esame", ha detto Björklund. Sui tempi del procedimento, l'ambasciatore ha spiegato che è possibile che la decisione arrivi entro il vertice Nato di Madrid a giugno, ma che non è ancora stato stabilito. "Se la Svezia dovesse presentare domanda di adesione, spetterebbe alla leadership della Nato decidere quanto in fretta possa andare avanti il processo", ha affermato Björklund, sottolineando che l'ingresso "deve essere approvato da tutti i parlamenti nazionali degli Stati membri della Nato, anche da quello italiano, quindi non è possibile dire esattamente quanto tempo verrà impiegato, ma in Svezia, dopo che il gruppo di lavoro consegnerà i risultati dello studio a maggio, penso che il processo possa andare avanti molto velocemente, come anche ad Helsinki".

Riguardo al percorso parallelo verso la Nato di Svezia e Finlandia, Björklund ha affermato che, "se si guarda alla mappa e si prendono in considerazione anche i legami storici tra Svezia e Finlandia e la posizione geografica dei nostri paesi, è ovviamente un grande vantaggio coordinare questo processo di adesione ma", ha chiarito, "ogni paese deve decidere per se stesso", e quindi, ad esempio, se la Finlandia dovesse decidere di non unirsi alla Nato, questo non comprometterebbe l'ingresso di Stoccolma.

"E' difficile immaginare come il conflitto in Ucraina potrebbe intensificarsi ulteriormente, in quanto è già ad altissima intensità", ha affermato l'ambasciatore, ricordando che "molti civili e soldati da entrambe le parti sono morti o hanno subito perdite". "Il possibile allargamento del conflitto dipende da Putin, tutti i membri della Nato sono stati chiari, incluse Svezia e Finlandia, vogliamo che la guerra finisca subito e che la Russia si ritiri dall'Ucraina. Se Putin vuole allargare la guerra" ad altri Paesi "può ovviamente cercare di farlo, ma l'Alleanza atlantica non vuole allargare il conflitto", ha aggiunto Björklund.

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