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Italiani senza cibo ed acqua a Shanghai. La denuncia di Matteo Bassetti: è la vera dittatura sanitaria

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Una testimonianza agghiacciante che arriva dalla Cina e descrive ciò che sta succedendo a Shanghai con i cittadini di ogni nazionalità rinchiusi dentro le case per contrastare il Covid. A parlare a Mattino5 è un uomo italiano, che non riesce proprio a credere ai suoi occhi per quanto sta avvenendo con il lockdown a tappeto: “Nessuno può uscire fisicamente dal proprio compound. Ci sono dei condomini in cui non si verificavano casi in cui hanno lasciato uscire la gente, però in realtà tutti sono rientrati immediatamente perché non c’è un posto aperto, non c’è un ufficio aperto. Io ho un vicino gentile che mi ha dato un paio di bottiglie d’acqua, è surreale essere nella città più ricca della seconda potenza economica mondiale e razionare il cibo per arrivare a fine settimana. Scarseggiano cibo e acqua”.

 

 

Sulla vicenda è intervenuto nello stesso programma condotto da Federica Panicucci anche Matteo Bassetti, professore ordinario di Malattie Infettive e direttore di Malattie Infettive all’ospedale San Martino di Genova: “Tendere allo zero Covid, cioè avere zero contagi, con la variante Omicron, sia la prima che la seconda che circola anche in Cina, è impossibile. Loro puntano ad un’utopia. È evidente che c’è qualcosa di diverso alla gestione sanitaria, siamo davanti ad una vera dittatura sanitaria. Qualcuno in Italia l’ha chiamata in questo modo per descrivere le restrizioni del governo, ma questa è la vera dittatura sanitaria. Si sta commettendo un errore gravissimo, quello che si è commesso 35 anni fa con l’Hiv, si sta creando lo stigma. Se uno viene contagiato dal Covid può capitare, non si hanno responsabilità, ma semplicemente si fa la propria vita. Se sei positivo - sottolinea l’infettivologo ligure - hai addosso lo stigma di avere un virus ed essere rinchiuso in una struttura che non ha nulla di civile, scientifico ed è criminale”

 

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