Covid, quaranta persone in lockdown su un autobus a Shanghai. Virale il video della donna che chiede cibo e acqua
Più di quaranta persone sono rimaste bloccate in un autobus a Pudong nella zona di Shanghai. Il veicolo sarebbe stato bloccato a causa del lockdown per il Covid. Il video di una donna che ha dato in escandescenze è diventato virale. La cinese si è messa a gridare dicendo che i passeggeri sono bloccati dalla scorsa notte, senza cibo e senza niente da bere.
SHOCKING VIDEO! 40+ people are stuck in a bus in #Pudong, #Shanghai after the vehicle was ‘locked down’! THE WOMAN found screaming says they are stuck from last night and no food or anything to drink. This is the paradise called #CCP. Who wants to live there in China pic.twitter.com/0cYfwOVbOd
— IFE News Agency (@IFENewsAgency) April 11, 2022
La rabbia dei residenti di Shanghai sottoposti a lockdown dal 28 marzo scorso sta crescendo ogni giorno di più. Scene di caos e tensioni tra i cittadini e il personale sanitario e di sicurezza della metropoli dove vivono 26 milioni di persone. I video circolanti sui social media hanno ripreso scene di saccheggio dei residenti di alcune aree, mentre in altri casi i cittadini si sono recati direttamente davanti alla sede di una stazione di polizia, violando quindi l’isolamento domiciliare: davanti al personale in tuta bianca e ai funzionari in divisa, hanno urlato la loro rabbia per le condizioni a cui sono sottoposti da settimane, e per l’assenza di consegne di generi alimentari e di prima necessità, uno dei maggiori problemi con cui le autorità della metropoli cinese hanno avuto a che fare in questi giorni.
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L’ondata di contagi a Shanghai ha mandato in tilt i gruppi di delivery, oberati dalle richieste, e neppure l’intervento delle autorità locali è riuscito a soddisfare la domanda di beni essenziali di milioni di persone che non possono uscire di casa per la quarantena sanitaria anti-Covid. La protesta si è fatta sentire anche dalle finestre dei compound della città. Un video mostra i condomini di un complesso residenziale che urlano il proprio incoraggiamento agli altri residenti, con scene che ricordano quelle viste a Wuhan all’inizio del 2020, quando il virus del Covid-19 si è manifestato per la prima volta.