Mario Draghi come Benito Mussolini: a L'Aria che Tira il paragone choc. Giorgio Cremaschi: ipocrisia e terza guerra mondiale
“Così ci portano alla terza guerra mondiale”. E’ questo il timore e al tempo stesso l’allarme di Giorgio Cremaschi. In collegamento con l’Aria che Tira, il programma del mattino di LA7, venerdì 8 aprile, l’esponente di Potere al Popolo si è associato alla condanna per le atrocità di Bucha e Irpin definite “orrori e crimini di guerra per i quali gli autori dovranno essere processati”. Ma, c’è un ma. Cremaschi, infatti, ha precisato: “Ci deve essere una condizione per arrivare alle condanne cioè la pace. I crimini di guerra seguono i crimini di guerra, la discussione di fondo è su come si arriva alla pace, per impedire che muoiano altri civili in questa sporca guerra”.
"Chi paga le bollette agli italiani senza soldi" Cacciari esplode con la Gruber, silenzio in studio
Come il filosofo Massimo Cacciari, anche Cremaschi etichetta le parole in conferenza stampa del presidente del Consiglio, Mario Draghi (“preferiamo la pace o i condizionatori accesi?”) come “orribili, riecheggiano il burro e i cannoni di Benito Mussolini” senza che alcuno stia lavorando veramente alla pace, a mettere insieme Russia e Ucraina. Myrta Merlino lo ha contraddetto decisa: “Il negoziato c’era, Volodymyr Zelensky aveva aperto su Crimea e Donbass, ma ha visto Vladimir Putin sedersi al tavolo? Non c’è mai stato un cessate il fuoco o un corridoio umanitario non violato. E’ vero che crimine chiama crimine da entrambe le parti, ma le nuove forniture di armi sono arrivate dopo Bucha”.
Pace o gas? Rizzo spiana il premier Draghi: per lui il condizionatore resterà acceso...
Secondo Cremaschi i negoziati devono essere favoriti da Paesi terzi o dall’Unione Europea che invece segue a ruota gli Stati Uniti d'America: “In questo mese di guerra la Russia non ha perso consensi, anzi li ha conquistati. C’è la rappresentazione di due blocchi e ci portano alla terza guerra mondiale. C’è un’ipocrisia di chi ci sta portando alla terza guerra mondiale senza dircelo. Se non si ferma l’escalation lì arriviamo e dell’Ucraina non si ricorderà più nessuno”.