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Bufera su Toni Capuozzo dopo i dubbi sul massacro di Bucha: tutti contro il giornalista

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In molti non hanno gradito le parole di Toni Capuozzo sulla strage di Bucha. Il giornalista e storico inviato di guerra nel corso dell’ultima puntata di Quarta Repubblica, ospite di Nicola Porro, ha sollevato dei dubbi sul massacro nella cittadina d’Ucraina, ricevendo una valanga di insulti e vedendosi ritirato anche un premio che aveva ricevuto, come ha comunicato lui stesso su Twitter: “Con un messaggio la Fondazione Premio Ischia mi comunica che il ritiro del Premio concessomi a suo tempo è la richiesta di un'associazione. Cestinata e stima rinnovata. Grazie”.

 

 

Capuozzo non si sta quindi strappando i capelli per ciò che gli viene detto in seguito alle domande che si è posto in televisione: “I tempi che non convincono. Il video di Bucha va in onda il 1 aprile sulle tv ucraina e non vengono mai citati i morti. Eppure Bucha è una città piccola, possibile nessuno gli abbia detto dei morti per strada?. Il 2 aprile, il giorno dopo, un video della polizia ucraina mostra le devastazioni, ma c’è un solo corpo, di un militare russo, che viene lasciato sul ciglio della strada. Solo il 3 iniziano a girare le immagini dei morti. Da dove sono saltati fuori quei corpi?. Quando uccidi una persona con un colpo di pistola alla tempia, ci sarebbero delle pozze di sangue. Possibile che dopo 4 giorni nessuno ha messo un lenzuolo pietoso sopra i morti?”.

 

 

Secondo Capuozzo, attaccato in massa sui social, è doveroso porsi dei dubbi perché, se è vero che “i russi sarebbero capaci di realizzare stanze della tortura e uccidere i civili a sangue freddo” è altrettanto vero che “anche gli ucraini con l’acqua alla gola sarebbero in grado di mettere in piedi una messa in scena per coinvolgere il mondo”. La richiesta del giornalista è di aprire un’indagine internazionale per stabilire la verità dei fatti su un episodio clou della guerra tra Russia ed Ucraina.

 

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