Elezioni Francia 2022, il sondaggio Opinion dice che nulla è scontato: Macron in testa con Le Pen che insegue
Una partita dall'esito tutt'altro che scontato. Una sfida a due, tra l'enfant prodige a caccia della conferma e l'eterna perdente, ad un passo da un trionfo sognato per anni. Nel mezzo un terzo incomodo, da non sottovalutare. Sullo sfondo un piccolo granello di sabbia, in grado di mandare in tilt l'intero sistema.
A pochi giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali in Francia, l'esito del voto di domenica prossima si fa sempre più incerto. Lo scarto tra i due principali candidati, il presidente uscente Emmanuel Macron e la rappresentante del Rassemblement National, Marine Le Pen, continua a ridursi, anche nelle proiezioni per il secondo turno, in programma il 24 aprile. Impossibile, ad oggi, escludere la sorpresa Mélenchon, terzo per intenzioni di voto.
L'ultimo sondaggio Opinion 2022 realizzato da Elabe per Bfmtv, L'Express e Sfr e riportato dall'agenzia di stampa AdnKronos, vede Macron in testa con il 28% delle preferenze, seguito da Marine Le Pen con il 23%; quindi l'esponente della sinistra radicale, Jean-Luc Mélenchon, con il 15,5%. Lo scarto tra Macron e la deputata del Pas-de-Calais è sceso a soli cinque punti percentuali nelle intenzioni di voto per il primo turno, un margine mai così ridotto finora e molto diverso da quello dello scorso 8 marzo.
Un mese fa erano stati registrati ben diciotto punti di distacco: 33,5% per il presidente uscente contro il 15% per la sua principale avversaria. Al secondo turno il divario tra i due resta stabile rispetto alla settimana scorsa: 53% per Macron, 47% per Le Pen. All'inizio di marzo, la forbice era assai più consistente, 61% a 39%.
Non va poi sottovalutato l'aspetto relativo all'affluenza: solo il 62% degli iscritti alle liste elettorali si dice certo di recarsi alle urne. Tra questi, il 72% è convinto della scelta che farà, il 28% non esclude invece di cambiare idea all'ultimo momento. Magari proprio dentro la cabina elettorale. Uno scenario incerto, influenzato dalla pandemia da un lato, dalla guerra in Ucraina dall'altro e dall'esplosiva questione corsa.
Nell'isola, da oltre un mese, vi sono proteste feroci per la morte, in galera, per mano di un detenuto musulmano, di uno dei leader degli Indipendentisti, Yvan Corona. Una variabile impossibile, al momento, da decifrare. Un granello di sabbia in grado di rompere anche il più oliato degli ingranaggi.