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Guerra Russia Ucraina, il Cremlino si prepara a liberare Mariupol: raid e civili uccisi

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Nel giorno 43 dell'invasione in Ucraina la Russia, sospesa dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu, ammette "perdite significative" fra i soldati e rilancia l'offensiva sul campo. Mariupol "prima o poi" sarà "liberata dai battaglioni nazionalisti ucraini", avverte il portavoce Dmitry Peskov confermando come l'offensiva dovrebbe concentrarsi sul Donbass. Anche Kiev ne è convinta. Il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba, dice di aspettarsi una battaglia che "ricorderà la seconda guerra mondiale con grandi manovre, carri armati, aerei e artiglieria". Il presidente Volodymyr Zelensky, parlando al parlamento greco disegna scenari foschi anche per Odessa, città con profondi legami con Atene. "Dopo Mariupol è a rischio", spiega il leader di Kiev.

Sui negoziati invece Mosca continua a dire di non voler chiudere la porta anche se lo spazio sembra restringersi ancora di più. Secondo il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov l'Ucraina "ha presentato al nostro team negoziale una bozza di accordo, che contiene una deviazione dalle disposizioni più importanti fissate nella riunione di Istanbul del 29 marzo".

Dal territorio infine continuano a giungere notizie di atrocità. A Bucha, denuncia il sindaco, sono stati trovati i corpi di 320 civili. A tal proposito l'intelligence tedesca avrebbe intercettato una conversazione fra due soldati russi impegnati nella città alle porte di Kiev dove uno ammetteva con l'interlocutore di aver sparato "a una persona in bicicletta". Altre 200 persone sarebbero disperse a Borodyanka mentre a Irpin il primo cittadino accusa i russi di aver "sparato alla nostra gente e poi pestato i corpi con i carri armati". Inoltre i soldati Mosca avrebbero saccheggiato "spietatamente" le case portando via "di tutto, dalle lavatrici alla biancheria intima".

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