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Soldati russi intercettati, le telefonate agghiaccianti a casa: "Ruba tutto". Saccheggi e crimini, orrore senza fine

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Giada Oricchio
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Furti, saccheggi e fame. C’è tutto l’orrore della guerra nelle telefonate intercettate dai servizi segreti ucraini e pubblicate dal profilo Twitter “Ukraine”. In questi 40 giorni di invasione, i soldati russi hanno raso al suolo città salvaguardando le infrastrutture, ma rubando in case e negozi abbandonati dai civili in fuga. Sull’account si legge: “Si tratta di vere e proprie chiamate intercettate i soldati russi in Ucraina chiamano i loro cari in Russia per raccontare come sta andando finora. Saccheggi e crimini di guerra inclusi. Condividete! Il mondo deve conoscere la verità su ciò che stanno facendo alle nostre case e alle nostre persone”.  Le conversazioni private dei soldati russi con i familiari sono terribili. Si sente un militare raccontare a una donna: “Dove siamo andati? Un po’ a saccheggiare in giro”, “Non un po’, alla grande” gli fa eco un commilitone. E ancora: “Ieri ho sparato a un’auto”, “Bravo, spara a quei figli di put**na, finché non sei tu va bene, spara a quei fo**uti drogati e nazisti” risponde una voce femminile russa. Rubano pellicce e oggetti di valore: “Adesso hai due cappotti di visone e Dasha uno di volpe artica. Abbiamo preso il controllo della casa, ci vivono 20 di noi, abbiamo bevuto un cognac da 7mila rubli. Forse c’è anche la Coca cola, alla fine mi poterò via un televisore di 70mila rubli. Siamo autorizzati a portare via”.

I soldati russi trafugano perfino utensili di ferramenta, saldatori, frullatori e tritacarne. Qualcuno lamenta la fame. Masoprattuto c'è l’agghiacciante ammissione di uccisioni deliberate sui civili: “Le abbiamo fermati, spogliati e controllati, eravamo indecisi se lasciarli andare, alla fine abbiamo sparato loro nella foresta perché potevano rivelare la nostra posizione”. Ci sono perfino risatine davanti ai cadaveri degli ucraini. Colloqui criminali dalle tenebre dell’animo umano.   

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