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L'Europa non deve lasciarsi schiacciare tra Biden e Putin. L'analisi di Davide Vecchi: conflitto verso la fine

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Si va verso la fine del conflitto tra Ucraina e Russia o si tratta soltanto di parole che non sono seguite da fatti? La domanda è rivolta a Davide Vecchi, direttore de Il Tempo, ospite di Rtl 102.5, che analizza così la situazione della guerra: “La speranza e la sensazione è che si vada verso la fine e la conclusione del conflitto. Però rimangono delle remore. Non sappiamo come agirà la Russia di Vladimir Putin e vediamo un attivismo da parte di Joe Biden che vorrebbe a quanto pare far cadere il regime di Putin, che però è piuttosto complesso e non può farlo sulla pelle dell’Europa. L’Ucraina è alle porte dell’Europa. La partita si giocherà di nuovo tra Usa e Russia, con la speranza che l’Europa sia al tavolo per cercare di mediare, tutelando i propri interessi”.

 

 

Si passa poi al dibattito sulla tenuta del governo dopo le pesanti parole di Giuseppe Conte sulla spesa militare: “Mi auguro di no, per quanto possano essere irresponsabili alcuni partiti e movimenti politici questo non è il momento di pensare neppure di far cadere il governo. La stessa responsabilità avuta dagli altri partiti negli scorsi mesi, ad esempio la Lega non sempre è stata in linea con il governo Draghi, dovrà toccare al Movimento 5 Stelle. Non penso - sottolinea Vecchi - che cadrà in alcun modo il governo, anche perché Conte non rappresenta la totalità del M5S, c’è tutta l’ala di Luigi Di Maio che garantirà la maggioranza. Draghi è andato al Quirinale per lamentarsi e avere rinnovata fiducia dal Capo dello Stato”.

 

"Nei prossimi 2-3 anni si gioca l'equilibrio internazionale - dice ancora Vecchi sugli equilibri geopolitici -. Stiamo assistendo ad una contrapposizione che c'era prima del muro di Berlino. Macron ha dovuto stoppare e correggere Biden, non ha parlato solo come capo della Francia. Dovremo decidere che cosa fare con le risorse, comprare il gas dagli Usa comporta un aggravio dei costi. L'Europa deve trovare un'unità reale e concreta per imporsi, per farsi rispettare e per far rispettare i proprio interessi. Non possiamo - conclude il discorso - passare da un venditore all'altro":

 

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