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Armi chimiche al fosforo bianco in Ucraina, così sganciano le bombe tossiche: effetti devastanti

Giada Oricchio
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Questa notte le forze armate di Vladimir Putin hanno usato di nuovo le terribili bombe al fosforo bianco vicino alla città di Avdiikva, zona orientale dell’Ucraina, il Paese che da oltre un mese resiste all’invasione russa. Il corrispondente di "BuzzFeedNews", Christopher Miller, ha postato le foto che testimoniano l’orrore su Twitter.

Nelle immagini, scattate da un tenente ucraino che ha parlato di “follia”, si vedono nubi scintillanti bianco oro che illuminano la notte nera come la pece. In precedenza le stesse armi sono state sganciate su Hostomel e Irpin e ci sono diverse foto di cadaveri che ne confermerebbero l’impiego.

 

Ma cosa sono le bombe al fosforo? E perché sono off limits? Il fosforo bianco è una sostanza solida altamente tossica per ingestione e inalazione, prende fuoco al semplice contatto con l’aria e la reazione con l’ossigeno innesca il rilascio di calore e anidride fosforica che sprigionano acido fosforico con i composti contenenti acqua, come i tessuti umani.

In pochi secondi provoca disidratazione, ustioni gravissime e molto dolorose della pelle provocandone la necrosi fino alle ossa. Per questo, pur non rientrando nella classificazione ufficiale delle armi chimiche, sono state vietate dalla Convenzione di Ginevra (“in qualsiasi circostanza sulla popolazione civile in quanto tale, i civili isolati o beni di carattere civile”) a cui la Russia ha aderito il 10 giugno 1982.

Tuttavia il fosforo bianco, secondo le convenzioni internazionali, è ammesso a scopo di illuminazione per impedire un’avanzata nemica, nascondere le proprie truppe o coprire una ritirata. Le truppe russe hanno fatto ricorso anche alle devastanti bombe a grappolo, anch’esse al bando per il diritto internazionale.

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