Terrore e grande paura della Russia dopo il flop Ucraina. Dario Fabbri teme l'uso di armi batteriologiche
Joe Biden ha lanciato l'allarme per le armi batteriologiche in possesso della Russia. L’argomento è affrontato nello speciale del TgLa7 condotto da Enrico Mentana anche nell’edizione del 22 marzo. Il giornalista ospita in studio Dario Fabbri, curatore di Scenari ed esperto di geopolitica, che dice la sua sulle parole del presidente degli Stati Uniti contro Mosca: “L’uso come extrema-ratio di armi batteriologiche o chimiche? Ci auguriamo che tutto ciò sia un errore, che non ci sia l’utilizzo di queste armi da parte russa. Tra gli obiettivi di questa guerra c’era senza dubbio quello di dimostrare ai paesi europei confinanti che la Russia ha un enorme potenziale militare e che quindi bisognava per forza scendere a patti con loro, pure da parte americana, visto che il potenziale di Mosca è molto temibile e può essere utilizzato con grande disinvoltura. Visto che le cose sul terreno stanno andando malino, potremmo dire anche male, la Russia oggi si ritrova in una guerra di logoramento nel tentativo di sbloccare l’assedio alle città”.
Fabbri continua poi la sua analisi: “Gli americani ragionano così e dicono che la Russia, per dimostrare la sua potenza, visto che non c’è riuscito sul campo, ma ha comunque necessità di costringere i paesi europei a temere la Russia, altrimenti tutti possono prendersi grandi libertà nelle vicinanze di Mosca, tutto ciò che è rimasto è l’arma batteriologica. Sarebbe una catastrofe umanitaria e genererebbe un terrore tale nelle opinioni pubbliche dei paesi europei, che se adesso non hanno granché paura dell’avanzata di Putin per quanto è stata sgangherata in questa fase, dovranno temere per lo meno l’utilizzo oltremodo disinvolto delle armi batteriologiche. Questo ragionamento americano è plausibile? - si interroga e risponde da solo Fabbri -. Non possiamo escluderlo”.