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Zelensky irrita Israele con il nuovo Olocausto in Ucraina. Bennett: "Nessun paragone"

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"Non credo che l'Olocausto dovrebbe essere paragonato a nessun altro evento. È stato un evento unico nella storia umana, con uno sterminio di un popolo metodico e su scala industriale in camere a gas. Un evento senza precedenti". Il premier di Israele, Naftali Bennett parla a una conferenza del giornale Ynet - secondo quanto riporta la stessa testata - e risponde duramente al presidente ucraino sulla nuova Shoah di cui i russi sarebbero colpevoli.

L'intervento di Zelensky che ieri si era collegato con la Knesset evocando la "soluzione finale" usata dai nazisti contro il popolo ebraico paragonandola a quanto sta accedendo in Ucraina genera subito aspre polemiche. "La nostra gente ora vaga per il mondo, alla ricerca di un posto proprio come voi una volta. Questa è una guerra totale e ingiustificata che ha lo scopo di distruggere la nostra nazione, le nostre città, la nostra cultura, i nostri figli", dice ancora chiedendo a Israele armi e l'imposizione di sanzioni contro Mosca. Nella parte iniziale del suo discorso il numero uno di Kiev aveva citato anche Golda Meir. "Vogliamo vivere ma i nostri vicini vogliono vederci morti", le sue parole. Ma stavolta il grande comunicato ucraino, che proprio sulla comunicazione combatte l'altra guerra contro le forze armate russe, ha sbagliato mossa scatenando durissime proteste politiche tra Gerusalemme e Tel Aviv. 

All'indomani del discorso del presidente ucraino il premier israeliano Bennett replica a quel paragone anche se riconosce che non riesce a immaginare come sarebbe essere nei panni di Zelensky: "il suo Paese e il suo popolo stanno affrontando una guerra molto difficile, centinaia di morti e milioni di sfollati", ha dichiarato.

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