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Pronta la resa dei conti nel faccia a faccia Zelensky-Putin. L'accusa: crimini di guerra ricordati per secoli

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La Turchia è al lavoro per organizzare un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky che possa mettere fine alla guerra tra Russia e Ucraina. L'impegno è stato ribadito dal portavoce della presidenza turca, Ibrahim Kalin, in un'intervista ad al Jazeera: “Manteniamo aperti i canali di comunicazione con entrambe le parti. È molto importante e cerchiamo di organizzare un incontro diretto tra i presidenti di Russia e Ucraina”. Kalin ha ricordato che “le parti hanno avuto riunioni a livello tecnico in Bielorussia, la prima riunione a livello ministeriale è stata in occasione del Forum della diplomazia di Antalya. Oggi è il principale obiettivo è organizzare un incontro tra Putin e Zelensky”. Secondo il portavoce della presidenza turca, le possibilità di arrivare ad un accordo di pace ci sono: “Ora l'unica questione è quando e come si raggiungerà”. Zelensky, ha concluso, “è disposto a riunirsi, ma Putin crede che le posizioni non siano ancora sufficientemente vicine”.

 

 

La guerra tra Ucraina e Russia “potrebbe finire molto rapidamente se” il presidente degli Stati Uniti Joe Biden chiamasse il presidente ucraino Zelensky, dice invece il presidente bielorusso Alexander Lukashenko intervistato dalla tv giapponese Tbs. Per Lukashenko, infatti, “Zelensky riceve istruzioni dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden e dal primo ministro britannico Boris Johnson”. E proprio Johnson è scettico sulla possibilità di un dialogo costruttivo con Mosca. L'invasione dell'Ucraina è “un barbaro attacco contro civili innocenti come non se ne vedevano dagli anni Quaranta” ha affermato il premier britannico, avvertendo che un successo russo in Ucraina significherebbe “la fine di ogni speranza di libertà in Moldova e Georgia”. “Ci sono persone nel mondo, anche nei governi occidentali, che pensano sia meglio mettersi d'accordo con i tiranni. Credo abbiano profondamente torto. Normalizzare i rapporti con Putin dopo quanto è successo, come abbiamo fatto nel 2014, significherebbe ripetere lo stesso errore", ha rimarcato.

 

 

Nel frattempo in un nuovo video postato su Facebook, il presidente ucraino Zelensky ha affermato che l'assedio di Mariupol passerà alla storia per quelli che definisce “crimini di guerra” da parte dell'esercito russo. “Fare quello che hanno fatto gli occupanti a una città pacifica è una cosa terribile che sarà ricordata per i secoli a venire”, ha detto infatti Zelensky nel video. Infine sirene d'allarme antiaeree si sono attivate in quasi tutte le regioni dell'Ucraina. Il rischio raid, oltre a Kiev, si è attivato anche a Sumy, Mykolaiv, Ternopil, Poltava, Kirovohrad, Kharkiv, Zaporizhzhia, Lviv, Ivano-Frankivsk, Dnipropetrovsk, Rivne, Volyn, Cherkasy, Zhytomyr, Vinnytsia e Odessa. 

 

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