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Ecco la prova che Putin vuole la "soluzione finale", Zelensky gela il Parlamento israeliano: "Quando ci hanno invaso..."

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è "pronto a negoziare" con Vladimir Putin, è "dagli ultimi due anni che è pronto" a farlo, ha detto lo stesso Zelensky in una intervista alla Cnn, aggiungendo che "senza negoziati non possiamo mettere fine a questa guerra". "Penso che dobbiamo usare ogni formato, ogni possibilità di negoziare, di parlare con Putin. Ma se questi tentativi dovessero fallire, significa che questa è una Terza Guerra Mondiale", ha aggiunto Zelensky. 

 

Su quali basi trattare? Nel corso dell'intervista Zelensky ha sottolineato che ci sono "compromessi sull'integrità territoriale" dell'Ucraina che Kiev non può accettare nei negoziati con la Russia. "Ci sono compromessi ai quali, come Stato indipendente, non siamo pronti a scendere", ha risposto il presidente a una domanda sulle richieste russe a proposito della Crimea e delle due repubbliche indipendentiste del Donbass. Il presidente ucraino ha quindi citato "qualsiasi compromesso relativo alla nostra integrità territoriale e alla nostra sovranità", spiegando che il popolo ucraino accogliendo i russi non con "mazzi di fiori" ma con le "armi in mano". 

 

Intanto continuano i collegamenti di Zelemsky con i parlamenti degli altri Paesi. Nel suo intervento in videoconferenza alla Knesset, il Parlamento israeliano, il presidente ucraino in un "format" usato anche in altre occasioni ha parlato dell'invasione facendo paragoni con la storia del popolo ebraico: Ucraina e Israele "affrontano la stessa minaccia, in passato e ora, la minaccia della distruzione di un popolo". La lotta per la "vostra sopravvivenza nella Seconda guerra mondiale è la nostra lotta per la sopravvivenza oggi", ha detto sottolineando che l'invasione russa è iniziata "nello stesso giorno della nascita del partito nazista", e che i russi sono come Adolf Hitler, vogliono la "soluzione finale" ha detto Zelensky che è ebreo e discendente di deportati e vittime dell'Olocausto. 

 

"Il 24 febbraio è iniziata l’invasione portata avanti dalla Russia nei confronti dell’Ucraina. Quel giorno è diventato storico per noi, una tragedia per gli ucraini, una tragedia per gli ebrei, una tragedia per tutto il mondo". Lo stesso giorno dell’inizio della guerra contro l’Ucraina "è stato fondato in Germania il partito nazista, che ha tolto la vita a milioni di persone, ha distrutto tanti Paesi, ha cercato di uccidere diversi popoli". "102 anni dopo, lo stesso giorno il 24 febbraio, c’è stato un ordine di invadere su larga scala l’Ucraina da parte russa", ha aggiunto Zelensky, spiegando che questa invasione "ha già portato alla fuga milioni di persone, milioni di persone sono rimaste senza casa". 

 

Intanto da Kiev arrivano testimonianze drammatiche che fanno riferimento a donne ucraine violentate da soldati russi, altre impiccate. È la denuncia di una parlamentare ucraina, Lesia Vasylenko, che con alcune colleghe è stata ricevuta a Londra alla Camera dei Comuni. Le parole della parlamentare, esponente del partito di opposizione Holos, hanno trovato ampio spazio sulla stampa britannica. "Molte donne sono state uccise dopo essere state violentate. O si sono suicidate", le parole di Vasylenko. "Il problema che è le famiglie delle vittime non hanno la forza di farsi avanti", ha aggiunto. "Alcune, tra le donne violentate, sono state impiccate", ha aggiunto la parlamentare Maria Mezentseva. "Stiamo raccogliendo gli elementi di prova sui crimini di guerra per portarli" a L’Aja.

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