Otto e mezzo, “bagno di sangue con l'invio di armi”. Paolo Mieli zittisce la ‘sardina' Cristallo con il paragone
L’invio di armi all’Ucraina per fronteggiare la guerra con la Russia divide l’opinione pubblica. Nella puntata del 18 marzo di Otto e mezzo, talk show di La7 che vede Lilli Gruber alla conduzione, è ospite Jasmine Cristallo attivista del 'movimento delle sardine’, che si pone dubbi sulla scelta di rifornire Kiev di sistemi e munizioni militari: “Il problema che mi sono posta fin dal principio è se l'autodeterminazione di un popolo possa prevalere sulla sicurezza di altri popoli. È sacrosanto il principio di autodeterminazione, che però dovrebbe valere per tutti e tante volte purtroppo questo non è avvenuto, penso ad esempio alla popolazione del Donbass e alla Crimea, lì non vale l’autodeterminazione del popolo. In questo caso prevale addirittura sulla sicurezza di altri popoli. Mi chiedo se l’invio indiscriminato di armi e la retorica dei bambini armati come se avessero in mano un lecca lecca è un qualcosa che in altri momenti avremmo trovato aberrante, ora è un sacrificio che accettiamo. Ritengo sia necessario stare dalla parte delle vittime sempre e comunque, c’è un dolore profondo nel vedere le immagini che giungono da quei territori, ma questo approccio militarista e interventista sta portando ad un bagno di sangue”.
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Interviene Paolo Mieli in tackle: “Questo è quello che dice Matteo Salvini… L’ex presidente dell’Anpi, il partigiano Smuraglia, ha detto che è giusto chiamarla ‘Resistenza’ e dargli le armi. Salvini invece ha espresso i suoi stessi dubbi, non sa se voterà altri invii, ha una sofferenza simile alla sua. Mi scusi per l’interruzione”. La Cristallo resta senza fiato per il paragone e la Gruber sposta il discorso senza darle la possibilità di replicare all’ex direttore del Corriere della Sera.