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Omnibus, il professor Parsi e il paragone audace: Vladimir Putin come Benito Mussolini, regime in débacle

Federica Pascale
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“Sono fermamente convinto che l'invasione dell'Ucraina, per Vladimir Putin, rappresenti l'equivalente funzionale dell'invasione della Grecia per Benito Mussolini, l'inizio della débacle del regime” afferma il prof. Vittorio Emanuele Parsi, ospite di Omnibus su La7. Durante la puntata di venerdì 18 marzo, Parsi, professore ordinario di Relazioni Internazionali all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha analizzato le mosse di Putin in Ucraina, e tentato di trovare una soluzione al conflitto in corso. “Penso che la Cina potrebbe lavorare per il negoziato se iniziasse a ritenere che sostenere ancora Putin potrebbe essere dannoso per i suoi interessi di lungo termine” afferma il professore, che auspica che la Russia venga riportata ad una posizione di “junior partner” della Cina, e interrompa l’invasione dell’Ucraina. Dunque trovare un “facilitatore della tregua, che se lo prende in carico e cerchi lui una via d'uscita che gli salvi la faccia, porti a casa qualche risultato e consenta di arrivare al cessate il fuoco” spiega il politologo.

 

 

“Per fare questo ci vuole qualcuno che possa fare leva sulla Russia, cioè deve avere qualcosa da dare e qualcosa da togliere", e l'unico in queste condizioni sembra essere proprio la Cina. Il problema, secondo il prof. Parsi, è che ancora i cinesi non hanno preso una posizione chiara, se sono e saranno a sostegno degli alleati russi, “un po’ come i tedeschi sostenevano gli italiani e Mussolini quando invase la Grecia”, o se invece decideranno di mettere fine al caos per propri interessi economici. Infine, oltre ai crimini di guerra commessi sul campo, Putin starebbe facendo errori anche sul campo politico: “Sicuramente il suo entourage, più le cose vanno peggio più inizierà ad avere qualche dubbio su questa leadership. Lui, dall'altra parte, chiaramente, visto che è un apparato repressivo, cercherà di stringere i bulloni della repressione” conclude il suo intervento ad Omnibus il professor Parsi.

 

 

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