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Colpita Nizza che si vergogna delle vittime del killer del tir

Franco Bechis
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Per la seconda volta un attentato dentro una cattedrale, nel mezzo della messa del mattino. Con l’orrore di una donna decapitata. La Francia paga un prezzo altissimo ad anni di finta integrazione, di rinuncia alla propria cultura e alle proprie radici, di sottomissione all’Islam dei tagliateste. A Nizza, proprio in quella Nizza devastata dal più orrendo e sanguinoso attentato in Europa di questi anni: la strage del Tir sulla promenade des Anglais il 14 luglio 2016, festa nazionale francese. Alla guida del tir un criminale franco-tunisino che abitava proprio dietro alla chiesa di Notre Dame, nel quartiere islamico di Nizza dove è oggi è avvenuto il nuovo attentato. Quel 14 luglio ci furono 86 morti e 302 feriti, e ben lo sappiamo perché alcuni erano italiani. Ma la Francia non ha saputo fare i conti nemmeno con quella tragedia, cercando di anestetizzarla.

Mi ha stupito l’anno scorso andando a Nizza non trovare quasi segno sulla Promenade di quell’attentato. Mi dissero che la scelta era stata quella di non turbare i turisti che lì passeggiavano e che un ricordo sì c’era, dall’altra parte della strada. Mi indicarono una villa con mura di cinta dentro cui c’era un giardino. Entrato dentro una freccia indicava il memoriale sulla destra: un angolo striminzito del parco con affastellate foto ricordo delle vittime, qualche frase fredda come pietra buttata lì (in memoria degli angeli) e qualche fiore. Quello che vedete in questa foto che ho scattato nell’occasione. Un memorial nascosto per non turbare oltre ai turisti la numerosa comunità musulmana di Nizza che rifiutava di essere messa all’indice per quel che aveva fatto uno dei suoi figli, il lupo solitario. Paura e vergogna della propria identità in scelte così. Le fiamme che divampano oggi in Francia hanno certamente il volto di un dittatore irresponsabile come Erdogan che in difficoltà nel suo paese ha giocato la carta della insurrezione islamica contro Macron. Parliamo del leader di un paese che si voleva fare entrare nella comunità europea solo qualche anno fa. Ma a dare campo libero ai tagliagole c’è anche quella paura e quella vergogna di quel memoriale nascosto a Nizza: è il modo con cui offrire le nostre gole ai loro killer...

 

 

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