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La Francia si è stancata di Macron: travolto dai verdi

Giovanni Masotti
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"Le roi" è nudo. Stordito, indebolito, bocciato dai francesi insofferenti della sua aristocratica distanza dalla gente e alla mercé dell' amica - o ex amica - Angela Merkel nella difficile trattativa che attende l' Europa il 17 e il 18 luglio sul Recovery Fund che non piace ai quattro paesi "frugali" (ed egoisti) del Nord vicini alla Germania: Austria, Olanda, Svezia e Danimarca. 

Lo sconfitto numero uno di queste elezioni municipali che hanno trasformato il volto della Francia delle città è lui, Emmanuel Macron, il presidente damerino. Hanno vinto l' astensionismo da record, il disamore, la scarsa voglia degli elettori di presentarsi a votare in urne trasformate in barricate anti-Covid. Politicamente hanno brillato i verdi, vero fenomeno nuovo del panorama della protesta transalpina, e a Parigi - la capitale inquieta e problematica - l' abile socialista Anne Hidalgo, spagnola naturalizzata francese, confermata con una certa facilità alla guida della metropoli con il sostegno determinante proprio dei "green", cresciuti a dismisura sull' onda del movimento ecologista che attraversa ormai tutto il mondo, e diventati il primo partito della sinistra. La loro avanzata, parzialmente prevista, è stata poderosa. Hanno strappato ai socialisti, o alla destra dei "republicains", le città più importanti d' Oltralpe dopo Parigi, a partire da Marsiglia, Bordeaux e Lione. Risultato impensabile fino a pochi anni fa. D' ora in poi non si potrà non fare i conti con loro. E Macron lo sa bene, senza nascondere al riguardo un evidente disappunto.

 Ma una sconfitta nella sconfitta arriva sul groppone del giovane "le President" proprio dall' interno del suo governo. Dal trionfo del premier Edouard Philippe, 49 anni, il moderaro che ha sbaragliato il campo nella sua Le Havre, in Normandia (dov' era già stato sindaco due volte) preparandosi così una più che dignitosa via di fuga nel caso in cui Macron - illividito dall' essere ormai largamente sopravanzato da lui nei sondaggi - non decida di farlo fuori in un rimpasto che viene ormai considerato inevitabile in un contesto di gradimento popolare sempre più basso per il presidente, i cui destini sono avvicinati da alcuni osservatori alla caduta clamorosa in cui incappò prematuramente il sodale Matteo Renzi quattro anni fa.

 Tra gli altri partiti transalpini spicca il successo registrato dal Rassemblement National a Perpignan, nel sud del paese. Vince Louis Aliot, ex- compagno di Marine Le Pen e il partito sovranista può mettere nel carniere la conquista del primo municipio di una qualche rilevanza, con una popolazione di oltre centomila abitanti. L' estrema destra tiene le posizioni, ma non sembra più graffiare come prima e non avanza. Mentre gli occhi dei francesi sono sempre più puntati su quello accadrà tra Macron e l' ormai rivale Philippe. Sfida aperta, o compromesso?

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