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"Siete deboli, dovete arrestare le persone". Trump striglia i governatori

Donald vuole la linea dura con manifestanti e saccheggiatori

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"Dovete dominare o sembrerete un branco di cretini, dovete arrestare e processare le persone". Teleconferenza al calor bianco tra il presidente americano Donald Trump e i governatori degli Stati. "Molti di voi sono deboli - ha detto senza mezzi termini il presidente, citato dai media americani - Dovete arrestare le persone". Il presidente statunitense si è poi detto convinto che le violenze siano provocate dalla "sinistra radicale" e commentando quanto accaduto nei giorni scorsi nella città dove tutto ha avuto inizio ha affermato: "Il mondo intero ha riso di Minneapolis quando la stazione di polizia veniva data alle fiamme".

È ancora incandescente la situazione negli Stati Uniti dopo il movimento di protesta innescato dalla morte di George Floyd. Giunti al sesto giorno di manifestazioni, sono oltre 40 le città americane, da Nord a Sud, nelle quali è stato imposto il coprifuoco e oltre 26 gli Stati (su 50 totali), in cui è entrata in azione la Guardia nazionale.

In mattinata la portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, lo aveva definito un presidente "di law and order, legge e ordine" sottolineando "le misure straodinarie" da lui adottate. Solo venerdì notte Trump era stato portato nel bunker della Casa Bianca, dove ha trascorso circa un'ora, mentre la protesta imperversava fuori dalla residenza presidenziale. Oltre 50 agenti del Secret service sono rimasti feriti proprio durante i cortei di Washington, dove i dimostranti hanno lanciato bottiglie molotov a Lafayette Park, di fronte alla Casa Bianca. Sono invece oltre 4mila le persone arrestate dall'inizio delle proteste: tra di loro c'è anche la figlia 25enne del sindaco di New York, Bill de Blasio, Chiara, fermata nella Grande mela insieme ad altre 790 persone. Il padre si è schierato con lei e si è detto "orgoglioso" dicendo che "vuole solo fare qualcosa di buono".

In tutto il Paese si sono registrati morti e feriti nel corso dei cortei. A Louisville, in Kentucky, un uomo è rimasto ucciso dopo una sparatoria, avvenuta intorno a mezzanotte, quindi dopo l'inizio coprifuoco, con le forze dell'ordine. Il capo della polizia della città, Steve Conrad, ha riferito che gli agenti e i soldati della Guardia nazionale hanno sparato in risposta al fuoco aperto contro di loro. Secondo le ricostruzioni, le forze dell'ordine erano state chiamate per disperdere un raduno di persone in un parcheggio. La scia di sangue continua a Davenport, in Iowa, dove a perdere la vita sono state due persone, mentre altre due sono rimaste ferite: tra queste anche un agente della polizia.

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