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Stati Uniti in fiamme, scontri in tutto il Paese per George Floyd: tre morti e 1.400 arresti

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A quattro giorni dalla morte di George Floyd, l'afroamericano soffocato da un poliziotto durante l'arresto, la situazione negli Stati Uniti sembra fuori controllo. Sono almeno 1.400 gli arresti avvenuti in una ventina di città durante le proteste scoppiate in tutto il paese con incendi, saccheggi e sparatorie. Sale a tre il conto delle vittime: in tre diverse città sono morti due manifestanti (durante sparatorie che da una prima ricostruzione non avrebbero coinvolto la polizia) e un agente. L'ultimo a perdere la voita è un uomo ucciso a Indianapolis in una delle sparatorie avvenute durante la manifestazione. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha schierato la Guardia nazionale per far rispettare il coprifuoco in vigore in molti stati ma disordini e proteste continuano. 

La California intanto ha dichiarato lo Stato di emergenza per la contea di Los Angeles. Ad annunciarlo, riferiscono i media Usa, è il governatore della California Gavin Newsom. Il governatore ha anche autorizzato l’invio della Guardia Nazionale per aiutare a disperdere le proteste per la morte dell’afroamericano George Floyd a Minneapolis per mano della polizia.

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