George Floyd, "cosa disse Trump al poliziotto". Foto e fake news: è scontro
La morte del camionista afroamericano durante l'arresto diventa un caso politico combattuto sui social
Sulla scia della corsa alle presidenziali 2020 la morte di George Floyd, l'afroamericano soffocato durante l'arresto da parte della polizia a Minneapolis, sta diventando un caso politico. Sui social sono iniziate a circolare foto di eventi pubblici del presidente Donald Trump in cui parteciperebbe anche il poliziotto che tiene il ginocchio sul collo del camionista afroamericano che poco dopo morirà. "Qui appare Derek Chauvin, l'agente del MPD che ha ucciso George Floyd con Bob Kroll capo della polizia del Minnesota e Trump l'anno scorso. Nessun altro ricorda che in quell'occasione Trump disse ai poliziotti di essere più duri con i sospetti prima di arrestarli?", si legge in uno dei tanti tweet che addossano la responsabilità di quanto accaduto al presidente americano.
George Floyd, due poliziotti accusati erano già stati sotto inchiesta
A smentire ogni legame ci ha pensato la Fox, grande network conservatore, secondo cui "nessuno dei quattro poliziotti licenziati dopo la morte di George Floyd era presente al comizio elettorale di Trump a Minneapolis l'ottobre scorso". Smentita che non convince i detrattori di The Donald in una spirale di fake news e smentite che contribuisce ad alimentare il clima di tensione nel Paese con vibranti proteste e scontri nelle manifestazioni di protesta contro la polizia.
Sulla vicenda ha parlato il probabile sfidante di Trump per la Casa Bianca, l'ex vicepresidente democratico Joe Biden: "George Floyd meritava di meglio e la sua famiglia merita giustizia. La sua vita contava. Sono grato per l’azione rapida a Minneapolis per licenziare gli agenti coinvolti, devono essere ritenuti responsabili delle loro terribili azioni. L’Fbi dovrebbe condurre un’indagine approfondita", ha scritto su Twitter.