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Conti deposito, boom e numeri da record in Italia. Cosa sono e il rendimento

Gabriele Imperiale
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È boom di conti deposito e i numeri registrati da questi strumenti di investimento finanziario sono da record. Oltre 4,5 i milioni di italiani che nell’ultimo anno li hanno scelti per i loro risparmi, oltre 14 milioni gli investitori che ne hanno mai aperto uno. Non una novità per i risparmiatori da nord a sud dello stivale anche se nel tempo, causa la differenziazione degli strumenti di investimento, erano finiti in fondo alle scelte degli italiani. Ma adesso sono tornati in auge. Lo hanno fatto più nel nord ovest del nostro paese dove il 41,5% dei residenti ha scelto di investire i propri soldi nei conti deposito. E, dato che sorprende, a fare questa scelta – a livello nazionale – sono soprattutto i più giovani nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni, il 45,5% del totale. Numeri raccolti da Facile.it e analizzati da Marco Brosio su Il Giornale che ha anche spiegato nel dettaglio cosa sono i conti deposito, quali tipi esistono e quanto è alto il loro rendimento. 

 

 

Partiamo dalle basi: “Il conto deposito è un prodotto finanziario creato per soddisfare le esigenze di investimento di chi vuole impiegare il proprio denaro rischiando un po’ meno, rispetto all’investimento azionario od obbligazionario, ma nello stesso tempo non vuole rinunciare a ottenere un certo guadagno”. Ma che vantaggi offre? I rendimenti, innanzitutto, più alti rispetto a quelli legati ai conti correnti. Poi la garanzia del deposito grazie al “Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che assicura al depositante una somma di 100mila euro anche in caso di fallimento della banca”. Zero spese di apertura e chiusura del conto e infine, una tassazione ridotta – “si paga il 26% sui rendimenti lordi e una imposta di bollo (pari allo 0,2% di quanto investito) proporzionata al capitale depositato”. Vantaggi ma anche limitazioni: chi ha un conto deposito non può emettere bonifici, non ha appoggio di carte di credito o debito, né può domiciliarvi bollette e altri pagamenti. Su un conto deposito si può solo versare e prelevare. 

 

 

Esistono poi tre tipologie di conti deposito: libero, che offre “la massima flessibilità, permettendo ai titolari di prelevare i loro fondi senza restrizioni. Ma attenzione: libero il correntista, libera la banca che può variare il tasso di interesse proposto”; vincolato, in cui “si richiede che i fondi rimangano depositati per un periodo prestabilito (in genere da 3 a 60 mesi)” e in cambio tassi di interesse a loro volta fissati nel tempo; indicizzati, “presentano un tasso di interesse che può variare in base a specifici indici di riferimento, come i tassi di interesse di mercato” e questo tipo di conto può offrire rendimenti potenzialmente più elevati “ma con un livello di incertezza maggiore rispetto ai conti deposito tradizionali”. Brosio analizza infine i rendimenti nel dettaglio: “Secondo le simulazioni di Facile.it, nel caso dei conti deposito vincolati, i tassi con scadenza del vincolo a 60 mesi hanno una redditività lorda che può arrivare al 4,75%, percentuale che scende al 4,45% nel caso di vincolo a 36 mesi e al 4,20% per quelli a 12 mesi”. Quelli non vincolati invece hanno tassi di interesse offerti che possono arrivare al 5% ma come detto “la banca può variare il tasso di rendimento, a seconda delle fluttuazioni dei mercati”.

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