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Tassi dei mutui iniziano a calare: il mercato anticipa la Bce

Filippo Caleri
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Il primo a fare la previsione è stato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, che in un’intervista di qualche settimana fa al Corriere della Sera aveva spiegato che «il mercato anticipa Francoforte e gli effetti di un futuro allentamento della politica monetaria si cominciano a intravvedere». Così dopo gli aumenti a raffica dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea, che ha portato il costo del denaro al 4,5%, innalzando i prezzi dei mutui ora il mercato inizia a scontare i possibili tagli previsti a metà del 2024. Le banche che si prestano il denaro insomma mettono in conto che la raccolta di fondi tra qualche mese sarà meno cara e riversano una parte del potenziale risparmio sui clienti che chiedono oggi un fido ipotecario. Il segnale impercettibile è il calo di un decimo di punto che ha interessato nelle ultime settimane l’Irs a dieci anni e l’Euribor a tre mesi, i principali parametri di riferimento per erogare mutui rispettivamente a tasso fisso e variabile. Una contrazione minima ma significativa dopo un anno e mezzo di rialzi quasi ininterrotti.

 

 

L’attesa del mercato è per un livello dell’Euribor intorno al 2,3-2,4% entro la fine di quest’anno (un punto e mezzo rispetto a oggi) e al 2% il prossimo. Secondo una ricerca empirica effettuata sui portali on line attualmente un mutuo di 200mila euro per 25 anni ha un prezzo attorno al 3,7%. Mentre il variabile con gli stessi criteri costa attorno al 4,66%. La considerazione da fare oggi è complessa ma ai più arditi potrebbe essere quasi consigliabile, se la stipula fosse fatta oggi, la scelta del variabile (magari con un cap per evitare sorprese). Questo perché se nei prossimi mesi, come ipotizzato, si verificasse l’abbassamento dei tassi ufficiali il risparmio potrebbe essere crescente e si potrebbe immaginare anche di scendere sotto un saggio fisso concordato oggi. Non solo.

 

 

Non va dimenticato che esiste la possibilità della surroga. Dunque la scelta del variabile potrebbe consentire di approfittare subito della discesa della rata. E di convertire in fisso quando questo tornasse a livelli minimi come registrato fino al 2021. La strada è comunque tracciata. E l’angoscia dei mutuatari dovrebbe diminuire. È stato lo stesso Patuelli a disegnare il nuovo scenario nelle sue dichiarazioni nella stessa intervista. C’è «un quadro diverso da quello finora raffigurato, imperniato sull'angoscia dei tassi che crescono e sulle difficoltà di imprese e famiglie: le rate dei mutui possono calare in anticipo rispetto alle mosse delle banche centrali europee». Ora resta solo rivolgere lo sguardo, e le preghiere, alla buona volontà della presidente della Bce, Christine Lagarde.

 

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