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Ucraina, l'annuncio di Giorgetti: "Garanzia di 100 milioni al Fondo Bei"

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Dall'Italia arriverà una garanzia di 100 milioni per il Fondo di garanzia della Banca europea degli investimenti "Eu for Ukraine". Ad annunciarlo è il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, alla conferenza bilaterale per la ricostruzione dell'Ucraina. "È nostro dovere morale sostenere in ogni modo possibile il governo e il popolo ucraino", ha affermato il ministro, sottolineando che l'impegno deve essere collettivo, con l’Unione Europea come "attore fondamentale e approdo naturale e sicuro per l’Ucraina", accompagnando e sostenendo "anche con risorse proprie lo sforzo che ciascun Paese mette in campo anche sul piano militare". Il ruolo della Bei, quindi, è fondamentale e si inquadra nella prospettiva di futura adesione all’Unione da parte del governo di Kiev.

Fin dall'inizio della crisi russo-ucraina nel 2014, la Banca ha supportato la causa ucraina: "Ci siamo mossi velocemente e ora non rallenteremo", ha assicurato la vicepresidente Bei, Gelsomina Vigliotti, dal palco del Palazzo dei Congressi. "Garantiremo le resilienza dell'economia e del popolo ucraino che rende possibile la resistenza", finanziando "progetti in aree cruciali dell'integrazione nell'Unione europea".

Dalle ferrovie alle scuole, dagli ospedali all'energia: la rosa di infrastrutture e riforme che serviranno per ricostruire l'Ucraina è ampia. Solo per gli interventi più urgenti da mettere a terra nel 2023 la Banca mondiale ha stimato un budget da 14 miliardi di dollari, mentre quello necessario per i prossimi dieci anni supera i 400 miliardi. Ad oggi, sono stati erogati oltre 100 miliardi di dollari. "Dobbiamo intensificare gli sforzi" e "concentrarci su quegli investimenti che non possono attendere la fine della guerra", ha evidenziato la vicepresidente Bei. E a chi critica la scelta di investire a guerra ancora in corso risponde semplicemente: "E' fondamentale per evitare ulteriori perdite e danni".

Ma le risorse della comunità internazionale, da sole, non possono bastare, non "senza il pieno coinvolgimento del settore privato e senza l'introduzione, anche con una certa creatività finanziaria, di modalità innovative per fare maggiore leva sulle risorse pubbliche", ha avvertito Giorgetti. E' questo il focus su cui si ragiona nei vertici internazionali, al G7 ma anche a Washington: "si è parlato di revisione dell'architettura delle istituzioni finanziarie per renderle più efficaci nei loro interventi, per un utilizzo efficiente delle risorse, che possa garantire il massimo impatto", con l'obiettivo - ha spiegato il ministro - di far "riemergere del tessuto imprenditoriale" ucraino.

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