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Quali sono le bollette meno care: "Giù del 55,3%". Nuove tariffe

Deficit, soldi, pagamenti, bollette

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Gli effetti del calo dei prezzi dell'energia si vedono sulle bollette elettriche: nel prossimo trimestre, da aprile a giugno, caleranno di oltre la metà, con un prezzo di riferimento fissato per le famiglie nel mercato tutelato al 55,3% in meno dei tre mesi precedenti. È quanto spiegato dall'Arera che, dopo l'ultimo decreto del governo, è intervenuta sugli oneri generali di sistema azzerandoli anche per il prossimo trimestre per la generalità dei clienti gas e confermando il potenziamento dei bonus sociali elettricità e gas per le famiglie con livello Isee fino a 15.000 euro, che sale a 30 mila per le famiglie numerose con almeno 4 figli a carico. Gli oneri generali di sistema vengono invece riattivati per tutti i clienti elettrici, comprese le utenze domestiche.

"La nuova diminuzione del prezzo di riferimento dell'energia elettrica conferma che siamo sulla strada giusta - evidenzia il ministro delle Imprese Adolfo Urso - La flessione, che deriva dal forte calo delle quotazioni all'ingrosso e dai provvedimenti messi in campo dal governo nelle ultime ore, è un significativo risultato a beneficio delle famiglie e quindi dell'economia italiana".

La spesa, però, resta ancora alta. In termini di effetti finali una famiglia tipo spenderà per l'elettricità tra il 1° luglio 2022 e il 30 giugno 2023 circa 1.267 euro, il 33,7% in più rispetto ai 12 mesi equivalenti dell'anno precedente. "Siamo in un passaggio nuovo e per un verso ancora delicato di questa lunghissima crisi - sottolinea il presidente Arera, Stefano Besseghini - I prezzi all'ingrosso del gas evidenziano un mercato che ha preso sul serio lo sforzo europeo di diversificazione e di consolidamento delle infrastrutture. I segnali li vediamo velocemente trasferiti anche ai consumatori finali, anche grazie ad un impianto regolatorio che funziona. Non dobbiamo però perdere la focalizzazione sugli impegni presi e sull'implementazione delle scelte fatte".

Le associazioni plaudono all'ottima notizia ma sottolineano il peso del ripristino degli oneri di sistema. Per l'Unc se il governo non li avesse riattivati "il calo sarebbe stato ancora maggiore, del 61,6% anziché del 55,3%".

Una decisione, quella dell'esecutivo, "pessima che comporta una tassa implicita nascosta pari a 90 euro. Insomma, come già fatto per la benzina, si approfitta del calo del prezzo nei mercati all'ingrosso, dovuto al secondo inverno più caldo di sempre in Europa, per aumentare le imposte agli italiani, non rendendosi conto che le bollette restano ancora anomale rispetto ai tempi normali".

Sondo lo studio dell'Unc, se per una famiglia tipo in tutela il -55,3% significa spendere 793 euro in meno su base annua, il risparmio poteva arrivare a 883 euro se non fossero stati reintrodotti gli oneri. Inoltre la spesa totale nei prossimi dodici mesi (non, quindi, secondo l'anno scorrevole, ma dal 1° aprile 2023 al 31 marzo 2024, nell'ipotesi di prezzi costanti) resta alta, 641 euro, che sommati ai 1210 del gas, determinano una stangata complessiva pari a 1852 euro.

Per Federconsumatori "la mancata sterilizzazione degli oneri, inoltre, è a nostro avviso inspiegabile, per questo abbiamo chiesto al Governo di fare un passo indietro, invitandolo a prolungare anche per l'energia elettrica lo sconto sugli oneri e a non eliminare prematuramente, come fatto per i carburanti, le tutele introdotte soprattutto a favore delle famiglie in maggiore difficoltà. Così come continuano a pesare sulla bolletta elettrica oneri impropri quali il canone tv e i contributi per le rinnovabili che andrebbero, quest'ultimi, messi in capo alla fiscalità generale".

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