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La Ue ci regala una tassa occulta da sette miliardi: spese alle stelle

Adriano Bonanni
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Quasi sette miliardi in più di spese di interessi da pagare su prestiti e mutui per imprese e famiglie fino al 2024. È la graziosa «tassa occulta» che ci ha regalatola presidente della Bce Christine Lagarde decidendo il rialzo dello 0,50 per cento dei tassi. Il calcolo lo ha fatto Confesercenti che lancia l’allarme per le manovre «spericolate» della Banca Centrale Europea. «I rialzi dei tassi hanno un impatto rilevante sulla spesa delle famiglie - avverte l’associazione -. Proseguire ancora in questa direzione rischia di mettere in forse la già fragile ripresa dei consumi. E anche di annullare i possibili effetti positivi dell’eventuale riduzione dell’imposizione sulle famiglie in seguito alla riforma del fisco». Un allarme che condivide anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando a margine di Feuromed, Festival Euromediterraneo dell’economia che si è svolto ieri al Maschio Angioino di Napoli: «Non credo sia giusto continuare ad aumentare il costo del denaro perché arreca danno alle imprese che non possono più avviare nuove iniziative e danneggia le famiglie in un momento complicato perché usciamo da due crisi, finanziaria e Coronavirus, e abbiamo la terza legata alla guerra. Credo che si debba studiare una strategia differente per combattere l’inflazione».

 

 

«La Bce è autonoma, non tocca a noi intervenire - ha aggiunto -. Possiamo dare una valutazione di tipo economico finanziario, facendo un’analisi dell’inflazione che c’è in Italia e in Europa. Questa inflazione arriva per fattori esterni, la guerra in Ucraina e l’aumento del prezzo dell’energia e si combatte mettendo per esempio un tetto al prezzo del gas, l’inflazione cala perché il prezzo del gas e dell’energia si riduce. Ho notato con soddisfazione però che durante l’annuncio dell’aumento dei tassi di interesse di 50 punti non si è parlato più di nuove decisioni in questa direzione. Si va quindi nella direzione indicata da Visco, cioè di affrontare le vicende caso per caso: condivido la sua posizione, serve molta prudenza sull’aumento dei tassi». Lo studio di Confesercenti dà sostanza, con numeri e percentuali, alle paure del ministro degli Esteri. In soli 9 mesi - scrive l’associazione - la Bce ha riportato i tassi di interesse ai livelli dell’ottobre 2008, ossia di 15 anni fa. Una strategia che si traduce in una stangata per le imprese e le famiglie.

 

 

Entrando nel dettaglio «nell’ultimo anno il tasso d’interesse sui prestiti alle società non finanziarie è passato dall’1,09% al 3,90% e quello sui prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è passato dall’1,49% al 3,79%. Questo significa che la spesa per interessi sui prestiti alle imprese nell’ultimo anno si è incrementata del 258% e sui mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni del 154%. E con l’incremento del tasso di riferimento stabilito dalla Bce di ulteriori 0,50% tale incremento di spesa per interessi sarà ancora più elevato nel prossimo mese». Il risultato è che la stretta avrà un inevitabile impatto sulle attività economiche e sulle famiglie. «Ipotizzando che vadano a rinnovo tutti i prestiti in scadenza, la spesa per interessi di famiglie e imprese è destinata a salire da qui a fine 2024 da 4,4 a 11,2 miliardi. Circa 1,6 milioni di famiglie hanno visto aumentare fortemente le rate del mutuo: su un importo di 600 euro, l’aggravio, considerando anche l’ultimo aumento dei tassi, è stimabile in 160 euro in più. Dal lato dei consumi, in un periodo già contrassegnato da molte incertezze e con un’inflazione che comprime il reddito disponibile delle famiglie, la nuova politica monetaria ridurrà quest’anno dello 0,2% l’incremento della spesa, che si fermerà quindi allo 0,5% compromettendo così l’espansione del Pil».

 

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