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Quanto è il tasso della Bce oggi: aumento di 50 punti. Lagarde: "Troppa inflazione"

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La Bce tira dritto e conferma il preannunciato rialzo dei tassi di 50 punti base. Dopo giorni tumultuosi in Borsa, alimentati dal collasso di Silicon Valley Bank e dal crollo di Credit Suisse, la Banca centrale europea comunica la decisione tanto attesa e fa sapere di seguire "con attenzione le tensioni in atto sui mercati" ma anche "di essere pronta a intervenire dove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell'area dell'euro".

L'Eurotower poi rassicura sullo status del settore bancario dell'Eurozona che è "dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità". E se questo però non dovesse bastare, riferisce di disporre "di tutti gli strumenti necessari per fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell'area dell'euro, qualora ve ne sia l'esigenza, e per preservare l'ordinata trasmissione della politica monetaria".

Parole che bastano a rassicurare i mercati, che chiudono in positivo dopo il crollo di ieri. A piazza Affari il Ftse Mib segna a fine giornata +1,38% a 25.918,76 punti. Lo Smi di Zurigo guadagna l'1,96% a 10.723 punti, il Cac 40 di Parigi il 2,03% a 7.025,72 punti e il Dax 30 di Francoforte a 14.974,45 punti. Il Ftse 100 di Londra avanza dello 0,9% a 7.410,2 punti e l'Ibex 35 di Madrid dell'1,45% a 8.885,84 punti. Guadagni decisi anche per l'Aex di Amsterdam in rialzo dell'1,48% a 727,06 punti.

Dal 22 marzo quindi i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, su quelle di rifinanziamento marginale e sui depositi saranno innalzati rispettivamente al 3,50%, al 3,75% e al 3%. Questa volta però la Banca centrale europea, non fa riferimento agli aumenti futuri limitandosi a sottolineare che "l'elevato livello di incertezza accresce l'importanza di un approccio fondato sui dati". La presidente Christine Lagarde torna a ribadire come inflazione sembri destinata a rimanere "troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato" e nel caso in cui l'incertezza dovesse calare, il percorso sarà ancora lungo. Riflesso ne è la decisione "robusta" che "è stata adottata da una maggioranza molto ampia" salvo "3 o 4 membri del Consiglio direttivo che non la supportavano, non a livello di principio, perché erano pronti a convenire, ma perché erano disposti a dare un altro po' di tempo per vedere come si sarebbe evoluta la situazione e che altri dati fossero emersi", dice.

Secondo MutuiOnline, la mossa della Bce porterà a un inevitabile aumento delle rate dei mutui, soprattutto di quelli a tasso variabile, con un pesante impatto sul reddito medio di una famiglia italiana, calcolato in circa 33mila euro l'anno. Stando alle analisi del gruppo, se a febbraio 2022 la rata del mutuo a 20 anni pesava il 22% del reddito mensile, con l'aumento raggiungerà il 30% del reddito mensile. Ancora più alto l'aumento della rata del mutuo a 30 anni, che passa dal 20% al 40% del reddito mensile. Per il Codacons il nuovo rialzo rappresenta "una mazzata media da +35 euro a rata per le famiglie italiane che hanno acceso un mutuo a tasso variabile". Per capire come il mercato risponderà all'ulteriore stretta bisognerà attendere le prossime settimane. Negli ultimi giorni l'Euribor, indice di riferimento dei mutui a tasso variabile, si è attestato attorno al 2,62% per quello a 1 mese, 2,82% quello a 3 mesi: se l'aumento deciso dalla Bce dovesse essere traslato interamente sul mercato, l'Euribor salirebbe a quota 3,12% (quello a 1 mese), 3,32% quello a 3 mesi.

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