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Cosa comporta l'aumento dei tassi della Bce, il dossier: "Rate dei mutui raddoppiate"

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Mario Benedetto
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In Italia ci sono ben 6,8 milioni di famiglie indebitate, circa il 25% del totale, 3 milioni e mezzo delle quali hanno un mutuo per l’acquisto di una casa. Lo evidenzia il dossier mutui e credito al consumo della Fabi, Federazione autonoma bancari italiani.

Dopo la riunione della Bce di giovedì 2 febbraio, che ha deliberato un nuovo aumento di mezzo punto base, portando il tasso base al 3%, la federazione fornisce una serie di dati e previsioni che indicano il cambiamento del credito alle famiglie nel nostro Paese e come potrebbero evolvere i tassi d’interesse nei prossimi mesi.

Se, come annunciato, il costo del denaro sarà portato al 3,5% nella riunione del prossimo marzo «saranno inevitabili ulteriori innalzamenti dei tassi d’interesse su tutti i tipi di finanziamento» dichiara la Fabi. Nel corso del 2022, i tassi di interesse sui prestiti sono aumentati in modo importante e nuovi incrementi sono inevitabili con il costo del denaro aumentato aapunto sino al 3 per cento. Per quanto riguarda i nuovi mutui, le rate di quelli a tasso fisso sono destinate a raddoppiare, mentre per quelli a tasso variabile il «rimborso» mensile dovrebbe salire del 31%. Nel dettaglio, per un mutuo a tasso fisso da 200.000 euro di 25 anni (il tasso medio applicato dalle banche potrebbe del 3,9%), la rata mensile è di 1.056 euro; per un prestito da 100.000 euro, sempre di 25 anni, co un tasso al 3,7%, la rata mensile diventa, invece, di 517 euro.

Quanto ai vecchi mutui, invece, nessuna differenza per quelli a tasso fisso, mentre le rate di quelli a tasso variabile hanno subito aumenti fino al 43%. Il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni ammontava, a fine novembre, a 426 miliardi di euro, in crescita di 50 miliardi rispetto a fine 2017 (+13,5%). Tra credito al consumo e prestiti personali, le banche hanno erogato 256 miliardi di euro di prestiti ai cittadini. Un valore che denota una crescita di circa 2 miliardi rispetto a qualche anno fa, precisamente al 2017 (+1%).

Fabi ha elaborato stime anche sulle rate delle automobili e degli elettrodomestici. A fine 2021 il tasso d’interesse medio era dell’8,1% che, alla luce della decisione dello scorso 2 febbraio, potrebbe arrivare all’11,3%: per acquistare un’automobile da 25.000, interamente a rate e con un finanziamento da 10 anni, il costo totale passerebbe da 37.426 euro a 42.986 euro, con una differenza complessiva di 5.560 euro (+15%). Per acquistare, invece, un elettrodomestico di uso comune, ad esempio una lavatrice da 750 euro, interamente a rate e con un finanziamento da 5 anni, il costo totale passa da 942 euro a 1.022 euro, con una differenza complessiva di 81 euro (+8,6%).

Intanto la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha avanzato l’ipotesi di un probabile cambio di strategia che porterebbe a non toccare più i tassi. «Meglio tardi che mai, è opportuno dirlo, perchè poi a pagarne le conseguenze sono, purtroppo, le famiglie e le imprese italiane», commenta Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. 

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