Quando scenderà il prezzo della benzina, scatta il tetto per i carburanti
Nessun taglio delle accise sui carburanti, almeno per ora, ma interventi per tenere sotto controllo i prezzi, gonfiati dalla speculazione. Il Consiglio dei ministri ieri ha approvato una norma sulla trasparenza dei prezzi ai distributori, una misura a vantaggio dei consumatori per tenere alta l'attenzione sui prezzi.
Il decreto prevede che il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica provvederà ogni giorno all'elaborazione del calcolo del prezzo medio giornaliero del carburante, di cui verrà data immediata comunicazione attraverso la pubblicazione sul sito del ministero stesso. Gli esercenti perciò dovranno esporre dei cartelli di vendita con l'indicazione del costo medio nazionale e il prezzo del distributore. Interventi anche per le stazioni di servizio che si trovano sulle autostrade e che in questi ultimi giorni avevano fatto registrare i costi più alti, sfiorando, per il diesel, i due euro e mezzo al litro: è stato infatti stabilito un tetto ai prezzi che verrà calcolato su una percentuale della media nazionale. Verrà inoltre irrobustita la collaborazione con la Gdf sulle condotte speculative. In caso di violazione, sono previste sanzioni per i recidivi, con possibilità di sospendere l'attività dei «furbetti» da 7 giorni fino a ben 90. Per far ripettare le nuove norme il Garante per la sorveglianza delle tariffe vedrà rafforzato il suo raggio di azione, con l'istituzione, tra le altre cose, di una commissione al suo interno di allerta rapida della dinamica dei prezzi.
Inoltre, per venire incontro ai cittadini alle prese con i rincari il consiglio dei ministri ha anche approvato un decreto che rinnova per primo trimestre dell'anno i buoni benzina per un valore massimo di 200 euro per lavoratore dipendente.
La proroga è stata proposta dal ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti. Già prima della riunione del Cdm dalla maggioranza era trapelato che il governo non aveva intenzione di tagliare di nuovo il prezzo delle accise. La decisione di non rinnovare quella misura, aveva spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani «non è stata presa a cuor leggero. È stata una decisione molto meditata e anche molto sofferta». «È una misura che costa oltre un miliardo al mese - aveva proseguito - e il governo ha deciso di utilizzare quelle risorse per finanziare l'aumento delle pensioni minime, il taglio del cuneo fiscale e la rivalutazione delle pensioni minime, tutte misure sociali. È chiaro che se ci sarà la possibilità, se i conti lo consentiranno, appena possibile interverremo per ridurre anche il costo della benzina ma abbiamo già investito 30 miliardi per ridurre il costo delle bollette».