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La "verde" 100 euro, il diesel quasi 300. Ecco quanto costerà all'italiano il caro benzina in un anno

++ BENZINA: FIAMMATA PREZZI, SFIORA 1,74 EURO ++

Ma dal ministero dell'Ambiente ribattono: "Aumenti in linea con quanto previsto dopo il taglio delle accise"

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Torna sul tavolo del Consiglio dei ministri la questione del caro-carburanti, mentre nei distributori si registrano andamenti discordanti dei prezzi. «Alcuni, infatti, forse anche per effetto dell’annuncio di controlli della GdF, hanno deciso di ridimensionare un poco l’aumento eccessivo dei prezzi che avevano praticato dopo l’abolizione dello sconto sulle accise, decisa improvvidamente e unilateralmente dal Governo, altri, invece, proseguono imperterriti ad applicarli al di sopra del livello tollerabile - si legge in una nota di Federconsumatori -. Oggi, secondo i dati riportati da Quotidiano Energia, la benzina si attesta mediamente a 1,82 euro al litro per il self, il diesel a 1,877. Stando alle segnalazioni ricevute, non mancano, soprattutto lungo la rete autostradale, distributori che applicano per la benzina prezzi al di sopra di 1,95 euro al litro e di 2,30 euro al litro per il diesel. Questi sono prezzi ben al di sopra del livello su cui si dovrebbero attestare, al di là dell’applicazione piena dell’accisa, il cui sconto è terminato il 31 dicembre, soprattutto se si comparano ai prezzi praticati in passato con condizioni simili a quelle attuali nei mercati petrolifero e valutario».

Secondo i dati dell’O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori, tenendo conto sia dell’andamento delle quotazioni dei prodotti petroliferi, sia dell’andamento del cambio euro/dollaro, «la benzina oggi dovrebbe costare almeno 8 centesimi di meno al litro e il gasolio ben 19 centesimi in meno. Questo comporta un aggravio annuo, in termini diretti, per ciascun automobilista che effettua un rifornimento di 2 pieni al mese, di 96 euro nel caso della benzina, di 228 euro per il diesel. A ciò si aggiungono le gravi ricadute indirette che gli aumenti dei carburanti determinano sull’andamento dei prezzi dei beni (trasportati per oltre l’86% su gomma) e dei servizi, che secondo le nostre stime ammontano a circa 126 euro annui di spesa in più per famiglia.

I calcoli sono effettuati al netto della tassazione e mettono in evidenza come le speculazioni siano in atto da tempo, in forma più o meno acuta, come noi da mesi denunciamo, invocando, purtroppo inascoltati, la costituzione di appositi Osservatori territoriali per il monitoraggio e il contrasto del fenomeno: il ripristino pieno delle accise non fa che peggiorare una situazione già insostenibile. Perciò non basta mettere in campo controlli a tappeto, pur necessari sin da prima, ma servono provvedimenti urgenti e adeguati per calmierare i prezzi dei carburanti e farli tornare alla normalità. Un’azione su più fronti, che riproponga, anche in maniera temporanea, lo sconto sulle accise, che stride fortemente con certe misure della manovra come quelle prese a favore dei club calcistici di Serie A o come l’iniqua flat-tax per le partite IVA e che metta nell’agenda di governo una seria riforma della tassazione sui carburanti».

Intanto dal governo si fa sapere che nella prima settimana di gennaio il ministero dell'Ambiente ha rilevato nel consueto monitoraggio nazionale un aumento dei prezzi sostanzialmente in linea con il rialzo dovuto alla mancata proroga del taglio delle accise. Stando a quanto pubblicato sulla pagina web del Mase dedicata all'andamento dei prezzi settimanali, tra il primo e l'8 gennaio la benzina in modalità self è salita da 1,644 euro a 1,812 euro al litro con un aumento di 16,8 centesimi. Il gasolio è passato da 1,708 a 1,868 euro, con un rialzo dei 16 cents. Dal primo gennaio il rialzo delle accise è stato di 18 centesimi.

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