Pensioni del 2023 e del 2024 più alte: salgono i coefficienti di trasformazione dell'Inps
Buone notizie per i pensionati. Dal primo gennaio 2023 saranno aggiornati i divisori e i coefficienti di trasformazione del montante contributivo per il calcolo delle pensioni. Con il decreto ministeriale del primo dicembre del ministero del Lavoro, di concerto con il ministero dell'Economia, è stata effettuata la rideterminazione biennale dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo da utilizzare per il calcolo della quota contributiva delle pensioni per il biennio 2023-2024. I nuovi coefficienti che tengono conto dell'età del pensionamento successivo a 56 anni e fino a 71 anni.
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Dietro a tale miglioramento, comunica l’Inps, c’è la riduzione della speranza di vita dopo l'aumento della mortalità dovuta al Covid. A 67 anni il coefficiente è 5,723 a fronte del 5,575 del biennio 2021-2022, più alto anche del triennio 2016-18 (5,700). I coefficienti di trasformazione sono valori che concorrono al calcolo della pensione con metodo contributivo. Grazie a questi valori il montante contributivo versato dal lavoratore durante la sua vita lavorativa viene trasformato nella pensione annua. I coefficienti di trasformazione variano in base all'età anagrafica del lavoratore nel momento in cui consegue la prestazione previdenziale, a partire dall'età di 57 anni fino ai 71 anni. Maggiore è l'età del lavoratore, più elevati risulteranno anche i coefficienti di trasformazione. Nel 2023 il coefficiente sarà pari a 4,270 per chi esce a 57 anni (era 4,186 nel 2021-2022) e a 6,655 per chi esce a 71 anni (era a 6,466 nel biennio 2021-2022).
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