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Europa ancora divisa: niente tetto al prezzo del gas. E le bollette aumentano

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Leonardo Ventura
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Sul tavolo degli ambasciatori degli Stati Ue ci sono almeno quattro proposte diverse di price cap sul gas. La prima, quella della Commissione europea, ormai respinta da tutti e messa in dubbio dalla stessa commissaria che l'aveva proposta, prevede un meccanismo di intervento quando l'indice del metano al Ttf mensile di Amsterdam supera i 275 euro a megawattora per quindici giorni con una differenza di 58 euro rispetto al prezzo del Gnl per dieci giorni. La seconda proposta è un timido tentativo di compromesso avanzato dalla presidenza ceca dell'Ue: il modello è quello dell'esecutivo europeo ma i limiti sono ritoccati, 264 euro per 5 giorni con uno spread rispetto al Gnl sempre di 58 euro ma solo per 5 giorni. La terza proposta è stata avanzata invece da sette Paesi, tra cui l'Italia, che invece fa crollare il tetto a 160 euro.

 

Infine, la quarta ipotesi che non dispiace nemmeno al gruppo dei sette prevede un price cap dinamico. Una sintesi si trova nelle parole del ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin: «O abbiamo un valore abbastanza 'potabile' per un tetto fisso oppure stabiliamo dei criteri per un tetto variabile.

In ogni caso «le posizioni sono ancora distanti». La proposta dei sette, alla quale aderiscono oltre all'Italia anche Grecia, Belgio e Polonia, e che ha il sostegno di Slovenia, Malta e Lituania, prevede di stabilire dal primo gennaio 2023 un tetto sul gas di 160 euro a megawattora che interesserebbe tutti i tipi di contratti (fisico e finanziario) con qualsiasi termine di consegna (non solo consegne di un mese) e che copra anche le transazioni bilaterali. Il meccanismo verrebbe attivato per «decisione politica» e avrebbe «chiare condizioni di sospensione»: funzionerebbe come un semaforo con i colori verde, giallo e rosso a seconda dei rischi e verrebbe sospeso se «in futuro il livello non fosse adeguato».

 

I sette Paesi aggiungono a questa opzione di cap «fisso» un secondo che stabilirebbe un limite «dinamico», da definire mensilmente o trimestralmente, che sarebbe «parzialmente» legato all'evoluzione media di una serie di indici di riferimento del Gnl in tutto il mondo. È comunque escluso che dalla riunione degli ambasciatori possa scaturire un accordo. Intanto L'Unione europea ha raggiunto un accordo provvisorio su un tetto massimo di prezzo di 60 dollari al barile per il petrolio russo. Nel frattempo sono in aumento le bollette del gas per le famiglie ancora in tutela: una crescita del 13,7% rispetto al mese scorso. Lo comunica l'Arera, sottolineando che, per questi clienti, il prezzo del gas è fissato in 91,2 euro/MWh, pari alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante il mese appena trascorso. 

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