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Manovra 2023, Conflavoro Pmi: "Puntare su potere d'acquisto e formazione"

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Crediti d'imposta sull'energia, fringe benefit a 3 mila euro e piani premiali senza accordi sindacali, formazione per i percettori del reddito di cittadinanza e turismo. Sono gli argomenti principali affrontati oggi da Conflavoro PMI, la Confederazione Nazionale Piccole e Medie Imprese, nelle audizioni delle commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite per i lavori sulla legge di Bilancio.

L'associazione è intervenuta con il presidente nazionale Roberto Capobianco, affiancato da Maurizio Centra coordinatore del CTS interno e da Enrica Montanucci presidente di MAAVI Conflavoro PMI. "Un plauso particolare alle misure contro il caro-energia - sottolinea Roberto Capobianco - ma suggeriamo di ritoccare l'impostazione della misura del credito di imposta in favore delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas: chiediamo che il termine ultimo per la compensazione sia esteso a tutto il 2024 e che la cessione del credito possa avvenire anche in modo parziale e, inoltre, non soltanto a favore di banche e intermediari finanziari". Spazio poi al potere d'acquisto delle famiglie. "Chiediamo di prevedere i fringe benefit fino a 3 mila euro anche per il 2023. Il welfare è fondamentale per dare ossigeno a lavoratori e imprese, motivo per cui, in ottica di semplificazione, proponiamo anche di modificare la procedura per attivare i piani premiali. Oggi - spiega Capobianco - necessitano di un preliminare un accordo sottoscritto alla presenza delle organizzazioni sindacali e, entro 30 giorni, il deposito del medesimo accordo ai sensi del Dlgs 151/2015. Una pratica a nostro avviso deleteria e foriera di ulteriore burocrazia e aggravio dei bilanci delle aziende". La formazione, per il presidente di Conflavoro PMI, deve diventare centrale e continuativa nel mondo del lavoro, anche nell'ottica di completare e migliorare due questioni storicamente irrisolte, come il reinserimento dei percettori del reddito di cittadinanza e la staffetta generazionale tra chi va in pensione e chi si affaccia al mercato del lavoro.

"La richiesta di Conflavoro PMI - afferma Capobianco - è di introdurre politiche attive per i vari settori e ambiti professionali, basando la formazione sia sulle mansioni effettivamente da svolgere sia, soprattutto, sulle esigenze del singolo territorio e quindi del core business delle aziende che vi operano". Anche il turismo fra i temi citati da Capobianco: "MAAVI Conflavoro PMI e la presidente Montanucci sollevano da molti mesi alcuni grandi problemi del settore e delle agenzie di viaggio che - ricorda - sono in ginocchio fin dal lockdown. Ci riferiamo in particolare ai 39 milioni del DL Sostegni ter, stanziati ma di fatto mai accreditati, e al rimborso dei voucher emessi durante la pandemia per i viaggi non fruiti. Altra questione da risolvere è quella relativa al personale qualificato perduto nel periodo più nero, per il quale sarebbe opportuno prevedere delle misure di recupero mediante appositi sgravi". "In definitiva - conclude il presidente di Conflavoro PMI - è una Manovra su cui diamo generalmente un giudizio ottimista e positivo, ma confidiamo ci sia ancora maggiore intenzione di dialogare con le aziende e quindi con le associazioni di categoria: la crisi impatta su tutti i settori e il confronto continuo e plurale sarà determinante per uscire dalla crisi".

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