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Quarta Repubblica, l'annuncio del governo: flat tax fino a 85mila euro

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Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze, è stato ospite della puntata del 14 novembre di Quarta Repubblica, talk show di Rete4 condotto da Nicola Porro, e ha annunciato i nuovi limiti della flat tax che il governo è pronta a varare: “L’Unione Europea ci consente di arrivare a un tetto di 85.000 euro per evitare di pagare l’Iva e questo potrà valere fino al 2024. Perché 85.000 euro e non 100.000 euro? Esistono delle regole Iva che non sono solo regole interne e nazionali, ma sono regole europee. Dal 2025 non dobbiamo neppure chiedere le autorizzazioni europee. Esistono due flat tax, una fino a 85.000 euro che funzionerà prendendo i ricavi. Facciamo il caso del professionista che fa prestazioni e fatture per 50.000 euro; a 50.000 euro applichiamo un coefficiente di redditività che per i professionisti supponiamo è il 10%, quindi abbatte questi 50.000 euro del 10%, quindi 5.000 euro, restano 45.000 euro. Si applica la percentuale del 15% e finisce lì. Questo lo dobbiamo approvare ma io sono d’accordo”.

 

 

“Cosa succede invece - ha proseguito Leo spiegando il secondo caso - con la flat tax incrementale? Una cosa è il ricavo e una cosa è il reddito. La flat tax a 85.000 euro funziona con il ricavo senza i costi mentre l’incrementale funziona così. Nel 2023 vado a vedere il reddito; quindi, gli effettivi ricavi meno i costi effettivi e vado a raffrontare questo ammontare con il più alto dei redditi del triennio precedente, quelli del 2020, 2021 e 2022, vedo il più alto e sulla base dei più alto di questi redditi, se io ho un incremento, a quell’incremento applico il 15%. Noi vorremmo estenderlo ai lavoratori dipendenti però i numeri sono abbastanza robusti quindi anche ai lavoratori dipendenti penso che sia più complesso farlo. Possiamo fare un’altra cosa, già i lavoratori dipendenti, penso a quelli del settore privato, hanno il cosiddetto premio di produttività in base al quale si applica un 10% fino a 3000 euro. Possiamo pensare, fino a 3000 euro lasciamo il 10%, magari una parte che supera i 3000 euro possiamo applicare il 15%. Altra ipotesi, sui 3000 euro applichiamo il 5%. Sono - conclude l’esponente di Fratelli d’Italia - due diverse modulazioni che si possono fare”.

 

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