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Nuova turbolenza su Ita privatizzata

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Filippo Caleri
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Non c'è pace per il dossier Ita, la compagnia nata dalle ceneri dell'ex Alitalia. La privatizzazione è di nuovo tornata in alto mare dopo che lunedì scorso il ministero dell'Economia ha comunicato la fine degli obblighi di esclusiva concessi dal 31 agosto a Certares, Air France-KLM e Delta. Nei prossimi giorni il nuovo esecutivo, anche su input del nuovo ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti potrebbe iniziare a ragionare sulla situazione che riapre di fatto il duello tra i due contendenti. Infatti la tedesca Lufthansa, che in tandem con Msc del gruppo Aponte era stata tagliata fuori dal governo Draghi ha fatto presente con una dichiarazione di un portavoce: «Osserviamo, e restiamo interessati al mercato italiano».

Lo stesso ha aggiunto come l'interesse del gruppo tedesco sia per «una vera privatizzazione» della compagnia il cui azionista unico resta al momento il Mef. Insomma la gara con la cordata composta da Certares, Air France-Klm e Delta che sembrava oramai avercela fatta si è di fatto riaperta. «Prendiamo atto della fine del periodo di esclusiva per l'acquisizione di Ita» ha chiosato a sua volta Air France, spiegando come la società transalpina stia «riesaminando le sue opzioni riguardo al mercato aereo italiano mentre aspetta ulteriori informazioni dallo Stato italiano». In attesa di capire l'evoluzione della compagine societaria c'è attesa per l'8 novembre, giorno dell'assemblea dei soci di Ita che darà il via libera all'aumento di capitale da 400 milioni. Si tratta della seconda parte del finanziamento complessivo da 1,35 miliardi di euro già autorizzato dall'Unione europea e suddiviso in tre tranche: 700 milioni per il 2021, 400 per il 2022 e 250 per il 2023. Secondo quanto filtra dai piani alti della società all'ordine del giorno potrebbe anche esserci la decisione della revoca della carica di presidente di Alfredo Altavilla, a cui il Ministero dell'economia, azionista unico della compagnia, ha già ritirato tutte le deleghe operative. Non senza uno strascico legale. Altavilla ha presentato un atto al tribunale civile di Roma, lamentando sia la mancanza di giusta causa nella decisione, sia l'illegittimità della forma adottata. Sul tema è intervenuto anche Matteo Salvini che in una diretta Facebook ha detto: «Ita? L'Italia non può fare a meno di una compagnia di bandiera»

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