La scelta infelice dei gestori: col caro bollette si impennano i distacchi per i morosi
Aumentano le interruzioni del servizio e non c'è più la gara ad accaparrarsi nuovi clienti. Ecco i numeri
Il caro bollette è in cima alle preoccupazioni degli italiani. E l'emergenza richiederebbe un approccio più tollerante nei confronti di chi in questo momento non riesce a stare al passo con tariffe sempre più proibitive. Peccato che i gestori stiano applicando invece una politica di "tolleranza zero" che rischia di mettere in ginocchio le fasce della popolazione più in difficoltà.
Bollette fuori controllo. Ecco quanto costerà la stangata
E' quanto svela un'inchiesta de "La Verità". "Secondo i dati che Federconsumatori ha elaborato per La Verità, tra marzo 2021 e marzo 2022 i distacchi forzati sono aumentati del 37,8%. Pochi mesi dopo, tra maggio 2021 e lo stesso mese del 2022, le cessioni forzate delle utenze erano in aumento del 42,6%. Detto in parole povere, si è passati da un momento in cui le cosiddette utilities facevano a gara per «rubarsi» i clienti a un periodo, quello attuale, in cui la competizione riguarda chi fa prima a tagliare i «rami secchi»" Lo scrive Gianluca Baldini nel numero oggi in edicola.
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"Come spiega Federconsumatori, purtroppo, la situazione è destinata a peggiorare ancora - continua Baldini - perché le bollette esorbitanti aumenteranno ancora di prezzo e si aggiungeranno ad altre altrettanto «pesanti». Così sono tanti quelli che si rivolgono a Federconsumatori per trovare una soluzione alle loro difficoltà. C'è ad esempio il caso della signora di 70 anni che non poteva permettersi il pagamento delle fatture gas ed energia elettrica a causa di una situazione economica complessa a cui hanno disattivato il contatore. C'è la famiglia di tre persone con un reddito Isee di poco superiore agli 8.000 euro che ha subito un distacco perché insolvente".
A fronte di questa situazione, la speranza dei consumatori è che il governo di centrodestra riesca a insediarsi al più presto al fine di licenziare un nuovo decreto Aiuti. Le opzioni sul tavolo sono diverse. Al momento l'ipotesi più concreta è che il futuro esecutivo metta in cantiere un provvedimento già a novembre che, nel solco di quelli effettuati dal governo Draghi, rinnovi i bonus per le fasce più povere e il credito d'imposta per le imprese "energivore". Sul piatto ci sarebbero una ventina di miliardi. Ciò che conta è fare presto. Ne va dell'intero tessuto economico del Paese.