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Inflazione, la Bce annuncia il maxi rialzo dei tassi: 75 punti base

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Ha vinto la linea dura dei falchi. La Bce conferma le previsioni degli analisti e annuncia un maxi rialzo dei tassi di interesse di 75 punti base, dopo quello di luglio di 50. L'obiettivo rimane sempre quello di frenare l'inflazione. Immediata la reazione delle Borse che, dopo una prima reazione negativa, recuperano in chiusura. Piazza Affari termina la sessione in positivo avanzando dello 0,88% a 21.678,08 punti.

Segno più anche per il Cac di Parigi che guadagna lo 0,33% a 6.125,90 punti e il Ftse 100 di Londra +0,32% a 7.261,30 punti. Al contrario il Dax tedesco segna un calo dello 0,08% a 12.905,27 punti. Il Consiglio direttivo ha preso questa decisione e prevede nuovi futuri aumenti "perché l'inflazione rimane troppo alta ed è probabile che rimanga al di sopra del target" del 2% "per un lungo periodo",  spiega la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde. A conferma di ciò, l'Eurotower rivede "in modo significativo" al rialzo le stime per l'inflazione che si teme raggiungerà circa l'8,1% nel 2022, del 5,5% nel 2023 e del 2,3% nel 2024. A incidere è anche "il deprezzamento dell'euro che ha contribuito all'accumulo di pressioni inflazionistiche". Quello della Bce quindi è "un importante passo" che "anticipa la transizione da un livello prevalentemente accomodante di politica monetaria verso livelli che sostengano un tempestivo ritorno dell'inflazione al nostro target di medio termine del due per cento", ribadisce Lagarde.

La mossa è stata concordata "all'unanimità" e, ci tiene a rimarcare, sebbene al tavolo "abbiamo visioni diverse", si è tenuta "una discussione molto cordiale ed efficace e questo ci ha sicuramente aiutati a raggiungere una decisione comune". Il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento sale così all'1,25%, quello sulle operazioni marginali all'1,50% mentre il tasso sui depositi allo 0,75%. La preoccupazione per la salute dell'Eurozona c'è. "Dopo un rimbalzo nella prima metà del 2022, dati recenti indicano un sostanziale rallentamento della crescita economica dell'area euro, con un'economia che dovrebbe ristagnare nel corso dell'anno e nel primo trimestre del 2023", dice Lagarde ma in quello "peggiore, che prevede un'interruzione totale delle forniture di gas russo" e "un razionamento in tutta l'area dell'euro e nessuna misura di compensazione" vediamo "una recessione nel 2023". Si abbassano anche le aspettative sulla crescita: ora si prevede che il Pil dell'Eurozona aumenti del 3,1% nel 2022, dello 0,9% nel 2023 e dell'1,9% nel 2024. Tirando le fila, l'obiettivo si intravede all'orizzonte ma la strada è ancora lunga. "Continueremo a rialzare i tassi" perché "crediamo di essere lontani da un tasso al quale speriamo di rivedere tornare l'inflazione al target del 2% nel medio termine". Occorreranno "diversi meeting per arrivarci, probabilmente più di due, incluso questo, ma meno di cinque, così potete avere un'idea di quanti incontri serviranno" conclude Lagarde.

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