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Inflazione, la top 30 dei rincari: ecco prodotti e servizi con i prezzi impazziti

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Christian Campigli
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Numeri sconvolgenti. Una vera rivoluzione che, in negativo, sta per travolgere la nostra economia. E per modificare, anche nel profondo, le nostre abitudini. Perché, ed ormai è chiaro a tutti, anche ai tromboni di sinistra che per mesi hanno minimizzato gli effetti nefasti di certe politiche europee, o la guerra in Ucraina cessa entro un mese o si trova, in ogni caso, un accordo con Putin per il gas russo o il 2022 sarà l'anno della svolta. Del prima e del dopo.

 

Sono i voli internazionali i prodotti che maggiormente hanno risentito dell'inflazione, schizzati in alto del 128,1% rispetto alle medie di agosto 2021. Al secondo posto l'energia elettrica, più che raddoppiata in un anno con +102,9%. Un aggravio medio, tra mercato libero e tutelato, di circa 650 euro annui a famiglia. Un'autentica follia. Che, per altro, non tiene conto del dramma delle aziende.

 

Medaglia di bronzo alle qualità di olio non di oliva (+62,8), che si traduce in un rincaro di 15 euro e 30 cent. Una graduatoria tanto precisa quanto impietosa quella che emerge dall'analisi dei dati dell'Unione Nazionale Consumatori, resi noti questa mattina dall'agenzia di stampa AdnKronos. Al quarto posto il gas naturale e gas di città con +62,5% che corrisponde a una maggior spesa annua pari a 362 euro. Seguono il gasolio per riscaldamento (+43,6%), Gpl e metano (+40,1%), al settimo posto il burro (+33,5%, pari a 9,37 euro). Senza dimenticare i supporti con registrazioni di suoni, immagini e video (+27,8%), la margarina che con +23,6% si colloca sul gradino più basso del podio per il cibo. Chiude la top ten la farina (+22,9%, +9 euro e 29 cent).

 

All'undicesimo posto il riso (+22,4%), seguito dalla pasta (fresca, secca e preparati di pasta), dal latte conservato (15°, +19%), dal gasolio per mezzi di trasporto (16°, +18,2%) e dai gelati (17°, +18,1%). Alberghi, motel e pensioni, con un +15,7% rispetto alla scorsa estate, sono al ventesimo posto della classifica generale, ma al primo posto per le voci legate alle ferie. Una vera ecatombe, un disastro che, se non verrà evitato, rischia di modificare, per decenni, le nostre più consolidate abitudini. E di portare alla chiusura di decine di imprese.

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