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Bce, i falchi del Nord Europa vogliono alzare i tassi d'interesse: in arrivo la tempesta perfetta

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La crisi economica è uno dei temi più dibattuti all’interno dell’Unione europea e c’è una parte del continente che ha in mente la soluzione per provare a combattere l’inflazione e la sua crescita senza limiti. I falchi del Nord Europa vorrebbero un incremento di 75 punti base, con uno 0,75% in più dopo lo 0,5% già deciso nel mese di luglio da Christine Lagarde (presidente della Banca centrale europea) per provare a fermare una situazione che sta portando numerose aziende alla chiusura per il caro energia e vede un incremento dei prezzi senza sosta.

 

 

Su tale proposta Marco Scotti su Affari Italiani evidenzia che “se si decide di mettere mano al rialzo dei tassi in modo così repentino (erano 11 anni che non venivano toccati, ora si profila un incremento di oltre l’1% in due mesi con la prospettiva di superare il 2,1% nel 2023) vuol dire che si reputa la situazione ormai incancrenita. E si preferisce dare una spallata all’inflazione. Ci sono però diversi rischi. In primis, la possibilità che la fiammata dei prezzi, che dipende anche molto dal costo dell’energia e delle materie prime, non si riduca così facilmente. E dunque ci si troverebbe con prezzi alle stelle per gas ed elettricità, manufatti costosi e una minore ricchezza. Se non è una tempesta perfetta poco ci manca, perché il tempo dei bazooka è finito, così come quello degli interventi a pioggia. L’Italia ha destinato quasi tre punti di Pil per arginare l’inflazione. Eppure non si riesce a vedere la fine di questa situazione”.

 

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