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Crisi economica in arrivo, l'eredità del governo dei migliori: cosa succede con la recessione

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Filippo Caleri
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Per ora ci sono solo i segnali di un autunno che rischia di essere catastrofico. Ma basta unire i vari puntini per vedere che all'orizzonte si stanno accumulando nuvole che rischiano di portare in casa la tempesta perfetta. E che la paura di un autunno terribile si stia già insinuando nella testa degli italiani è segnalato dai dati pubblicati ieri dall'Istat che sui consumi di giugno ha stimato una severa flessione.

Su base tendenziale le vendite al dettaglio aumentano dell'1,4% in valore e diminuiscono del 3,8% in volume. Sono in calo le vendite dei beni non alimentari (-0,8% in valore e -3,3% in volume) mentre quelle dei beni alimentari registrano un aumento in valore (+4,5%) e una diminuzione in volume (-4,4%). Un segno inequivocabile del fatto che le famiglie hanno già iniziato a tagliare il carrello della spesa mettendo in conto il fatto che, per far fronte alle spese per le bollette dei mesi invernali generalmente le più pesanti, occorrerà dar fondo ai risparmi. Meglio dunque iniziare a farli da subito. Ammesso che ci siano i soldi perché come si evince dalle rilevazioni si compra meno e si paga di più per effetto dell'inflazione.

Resta la sensazione che si respira che è quella dell'attesa di una botta in grado di mettere in ginocchio le famiglie e le imprese italiane. Una mazzata prevista e anche se non è chiara l'entità l'Autorità di regolazione del settore energetico, l'Arera, ha messo nero su bianco che dal primo ottobre si rischiano «incrementi superiori al 100%» dei costi energetici. In una segnalazione inviata a governo e parlamento i tecnici hanno spiegato che «in relazione alle criticità legate agli elevati prezzi del gas naturale è atteso un incremento delle bollette per le famiglie, stimabile di oltre il 100% rispetto al trimestre in corso». Fin qui quello che bolle nel nostro Paese. Perché c'è un'altra variabile della quale tenere conto. E cioè la probabile frenata dell'economia tedesca già in parte segnalata dai dati economici. Un evento legato al possibile stop del gas in arrivo dalla Russia. Minaccia concreta che, se realizzata da Vladimir Putin, avrà un effetto domino devastante sulle economie del Vecchio Continente, e in particolare su quella italiana che ne è fortemente dipendente.

Si entra in autunno con il fiato sospeso, dunque, tra prezzi in salita, probabile nuovo debito da emettere e che dovrà dunque essere ripagato, e conflitti e tensioni che potrebbero accendersi anche in altre parti del mondo. Vedi le schermaglie tra Pechino e Taiwan o quelle mai sopite tra Kosovo e Serbia. Un quadro sconfortante. Difficile trovare una notizia positiva. Che forse c'è. E si chiama Piano nazionale di ripresa e resilienza. Anche se con lentezza, molti bandi per impiegare i soldi stanziati dall'Europa per aiutare la ripresa post-Covid sono stati pubblicati e assegnati. E presto si dovrebbero vedere all'opera i primi cantieri. Siamo uno dei Paesi che per la mole di investimenti può crescere più degli altri e diventare una locomotiva per tutti gli altri partner. Per un tempo limitato ovviamente ma sufficiente a far superare all'Europa i tempi duri che si stanno per affrontare. Questa almeno è la speranza.

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