Il prezzo del biglietto aereo schizza alle stelle. “Supplemento carburante”, la sorpresa prima del volo
La parolina magica è “supplemento vettore”, e segna il ricasco sul consumatore finale dell’aumento del prezzo del cherosene. Così, ecco che il biglietto aereo aumenta. I conti li ha messi nero su bianco il Corriere della Sera. Ecco un esempio: “diciotto euro di tariffa base per volare da Milano (Malpensa) a Miami via Istanbul. Altri 1,5 euro per tornare nel capoluogo lombardo, dieci giorni dopo, via Turchia. Più 103,26 euro complessivi tra tasse, addizionali comunali, spese per la sicurezza. E ben 478 euro di supplemento carburante, per gli stessi voli, pari a quasi l’80% dell’intero biglietto messo in vendita da Turkish Airlines. Un record”. Dunque, una vera e propria stangata, su cui peraltro grava anche una certa “retroattività”.
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Sempre il quotidiano di Via Solferino spiega che “le aviolinee hanno bussato alla porta dei tour operator, delle agenzie dei viaggi e inviato e-mail ai gruppi prenotati per chiedere loro di integrare il prezzo del biglietto con altri 100-150 euro a passeggero, tenuto conto del rialzo del costo del cherosene”. Dunque, anche chi ha prenotato il biglietto mesi fa, comunque è penalizzato. Peraltro, secondo alcune simulazioni svolte dal quotidiano, il supplemento carburante sul totale del biglietto si aggira tra “il 30 e il 40%, con punte di oltre il 70% su alcune destinazioni specifiche”. La ragione? “In generale, il cherosene pesa per il 25-30% dei costi operativi complessivi sostenuti dalle compagnie”. Dunque, un altro fattore, oltre all’inflazione, a rovinare questo anno difficile per gli italiani. E non solo.
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