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Un ombrello per i risparmiatori italiani. Paolo Savona: “L'aumento dei prezzi nemico da combattere”

Gianluca Zapponini
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Guerra senza quartiere all’inflazione e un ombrello per i risparmiatori italiani. Paolo Savona è giunto alla sua quarta relazione annuale al mercato finanziario da presidente della Consob, la prima in presenza dopo due anni di pandemia. E il canovaccio, quest'anno, non poteva che essere la grande fiammata dei prezzi, innescata dalla guerra scatenata dalla Russia contro l'Ucraina. «L'insorgere dell'inflazione e, ancor più, l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia hanno gettato pesanti ombre sulle prospettive favorevoli che si erano delineate e hanno riportato indietro le condizioni di stabilità monetaria, oltre a quelle di una civile convivenza internazionale basata sulla reciproca comprensione e su un dialogo costante tra popoli, statuite dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell'Onu e ben ribaditi dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea», ha esordito l’ex ministro, alla guida della Consob dal 2019.

 

 

Che ha anche toccato il delicato tema delle disuguaglianze. «La globalizzazione ha consentito il miglioramento dello standard di vita di larghe fasce della popolazione mondiale, riducendo in misura significativa la povertà. Si preferisce invece sottolineare che essa ha favorito l'espandersi della ricchezza di pochi, un risultato socialmente insoddisfacente ma non nuovo nella storia dello sviluppo reale dei Paesi del mondo». Poi, la proposta. «In alternativa a una stretta di politica monetaria e fiscale occorre creare un portafoglio che protegga i risparmiatori dall'inflazione, che auto-proteggano i risparmiatori, nel cui ambito gli investimenti in titoli di proprietà svolgono una funzione primaria. La proposta prevede una composizione equilibrata tra attività mobiliari e immobiliari, affidando la redditività agli andamenti dell'economia reale, così alleggerendo la politica monetaria del peso di manovre inusuali sui tassi d'interesse».

 

 

Nelle more, un primo passo «da compiere divenuto urgente, è incanalare il risparmio verso le iniziative produttive delle imprese di ogni dimensione. È pur vero che la stretta relazione che si era stabilita tra politica monetaria e andamenti dei mercati regolamentati va causando fluttuazioni di valore delle imprese che scoraggiano siffatti investimenti ma va emergendo una più stretta e sana relazione tra quotazioni e profitti, sui quali l'inflazione opera in via favorevole». Infine, basta con la lunga stagione dei bonus. Serve «spiegare l'importanza delle riforme istituzionali rispetto agli interventi assistenziali, che alleviano singole situazioni senza risolvere alla radice le crisi». Savona ha sottolineato come «nel più recente periodo, il superamento delle difficoltà finanziarie e degli shock dell'offerta è stato assecondato da politiche monetarie permissive, rese possibili da un andamento dei prezzi tendenzialmente deflazionistico a livello globale».

 

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