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La battaglia per il controllo fa bene a Generali: boom in Borsa, +5%

Nel giorno in cui la società comunica l'allontanamento di Cirinà, candidato nella lista di Caltagirone

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A Piazza Affari il titolo Generali guadagna il 4,84% a 20,36 euro, in una mattinata in cui c’è stata la comunicazione da parte del Leone in cui si rende noto che il consiglio di amministrazione di Assicurazioni Generali, riunitosi sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, ha deciso di interrompere con effetto immediato il rapporto di lavoro con Luciano Cirinà, candidato ad nella lista Caltagirone per la governance del gruppo assicurativo di Trieste.

Il Parlamento intanto ha acceso un faro sulla partita Generali, multinazionale italiana con un potenziale non adeguatamente espresso, un tempo snodo cruciale di un capitalismo di relazione che Mediobanca non ha saputo innovare come invece avrebbe potuto. Lo ha riportato il Gazzettino riferendo anche che «la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, in vista dell’assemblea di Trieste del 29 aprile, ha ravvisato "l’opportunità di svolgere un’attività di approfondimento sulle recenti dinamiche di governance e azionarie", si legge nella lettera datata mercoledì 23 marzo che la presidente Carla Ruocco ha indirizzato a Philippe Donnet, ceo della compagnia espressione diretta di Mediobanca, convocato in audizione per le 12 di martedì 5 aprile.

Donnet è ricandidato per un terzo mandato nella "lista del cda" che compete con la lista di 13 membri presentata dall’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, azionista con più del 9%, sulla base del programma "Svegliare il Leone" (Awakening the Lion). L’iniziativa della Bicamerale- si legge sul Gazzettino - nasce sulla scia di un indirizzo del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica che ha evidenziato che "nel settore finanziario sono emersi rischi connessi alla riduzione della qualità del merito creditizio di imprese e famiglie, nonché le dinamiche di governance e azionarie nel segmento assicurativo che potrebbero riverberarsi negativamente sul tessuto socio-economico nazionale".

Anche per questo la Commissione ha chiesto al ceo del Leone di predisporre "un’apposita relazione informativa", da recapitare almeno 48 ore prima dell’audizione, concentrandosi su sette punti che mettono a fuoco le criticità di alcune dinamiche gestionali.

Il piano presentato dal Gruppo Caltagirone il programma "Awakening the lino", il Piano su Gruppo Generali alternativo a quello messo a punto dall’attuale AD Donnet ha «in sostanza l’obiettivo sarebbe di portare il rapporto Cost/Income ratio dall’attuale 64% al 55% per fare del Gruppo Generali un benchmark nella gestione dei costi con riduzione di 0.6 mld all’anno», hanno commentato i sindacati Fisac First e Uilca in una nota. «Non fa certo parte della cultura e del ruolo del Sindacato schierarsi con le diverse cordate in campo in vista del rinnovo del Cda; - scrivono i sindacati nella nota -tuttavia non possiamo non esprimere da subito preoccupazione rispetto alla proposta di un piano strategico industriale che, qualora l’efficientamento dei costi risultasse in maggior parte declinato sulle lavoratrici e sui lavoratori, potrebbe presentare seri problemi di sostenibilità sociale e occupazionale rispetto a un Gruppo così importante per il Settore Assicurativo e per il Sistema Paese.- proseguono i sindacati -.La complessa fase storica che stiamo vivendo da un punto di vista sociale, politico ed economico impone a tutto il mondo delle Imprese di mettere al centro il dialogo sociale e il valore del lavoro, come Sindacato non potremo mai accettare una logica all’insegna di Più Utili e Meno posti di lavoro.

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